È mezzanotte, sono arrivata qualche ora fa dall’aeroporto e la mia valigia è ancora lì nell’ingresso di casa. Ho cenato con mio marito e i miei figli e mi rendo conto solo ora di non aver smesso mai di parlare. La voglia di raccontare questo mio ultimo viaggio in Cambogia e Nepal era troppo forte.
Lavorare per un’organizzazione come Helpcode dovrebbe farti sentire utile e importante, perché il tuo lavoro ha un impatto enorme per migliaia di bambine e bambine. Ahimè, molto spesso la routine delle lunghe giornate in ufficio ti fa perdere di vista il fine ultimo dei nostri sforzi e soprattutto non ti permette di vedere il reale impatto del nostro lavoro. Sono proprio viaggi come questo, nei quali puoi toccare con mano il risultato del tuo lavoro, che ti fanno essere orgogliosa del lavoro che fai e ti fanno scordare tutte quelle ore in più alla sera e quei fine settimana passati al lavoro. Il sorriso di una bimba che ora, grazie alla nuova scuola, timidamente riesce a scrivere il suo nome nel biglietto che ha preparato per te. L’abbraccio di una madre che non sperava proprio di veder sua figlia finire la scuola secondaria.
Sono stati giorni molto intensi. Ho incontrato i miei colleghi che lavorano sul campo e abbiamo avuto occasione di confrontarci su molte questioni irrisolte. Finalmente di persona e non tramite fredde e complicate video chiamate.
Ho incontrato i nostri partner locali e visitato le scuole delle province di Kampot e Sihanoukville in Cambogia, dove stanno già iniziando a preparare i materiali che chi ha un sostegno a distanza, riceverà a Natale.
L’estate, nel sud est asiatico si sa, è caratterizzata dalla stagione dei monsoni. Temporali fortissimi, pioggia intensa e un tasso di umidità decisamente importante. Ma questo ha anche i suoi vantaggi, una vegetazione rigogliosa e abbondante con sfumature di verde che nemmeno sapevo esistessero. Gli scenari cambiano molto velocemente.
Come quando, dopo ore di pioggia intensa e un cielo scuro e minaccioso, d’un lampo le nuvole si spostano e torna a splendere il sole su campi di riso, sulle abitazioni tradizionali e sulla tanta, tantissima natura. Uno scenario meraviglioso.
Due parole anche sui mezzi di trasporto locali. Per arrivare in ufficio potevo scegliere tra un moto taxi o un tuk tuk, una specie di calesse attaccato ad un motorino. Un tempo, al posto del motorino gli autisti di tuk tuk correvano o pedalavano. Questa è la foto dal mio posto di passeggero…non male avere un tetto sulla testa nella stagione dei monsoni!
E infine, per evitare di parlare solo io, com’è accaduto solo poche ore fa a cena con la mia famiglia, ho deciso di far parlare le immagini delle scuole e dei bambini sostenuti a distanza.
Mina Vitiello
Responsabile SAD Helpcode