Lo scorso luglio, dopo un anno e mezzo di lavoro, si sono conclusi in Ucraina due progetti realizzati da Helpcode: “Tutti a Scuola” e “Risposta integrata di educazione inclusiva e protezione”.
Entrambi erano nati per rispondere a un bisogno urgente: quello di tanti bambini e ragazzi impossibilitati a frequentare la scuola in presenza perché gli edifici non erano dotati di rifugi antiaerei. A causa dei bombardamenti, infatti, gli istituti sprovvisti di rifugi sono autorizzati solo alla didattica a distanza. In alcune aree del Paese, questo significa che molti studenti non hanno potuto tornare in aula per ben quattro anni consecutivi, due segnati dalla pandemia e due dal conflitto.
Ma preadolescenza e adolescenza sono età in cui il contatto quotidiano con i coetanei è fondamentale per uno sviluppo psicologico sano. Per questo, oltre alla ristrutturazione e all’equipaggiamento dei rifugi in 21 scuole, Helpcode ha aperto quattro Centri Territoriali Multiservizio (CTM): spazi sicuri pensati per offrire ai ragazzi opportunità di aggregazione, studio e formazione, coinvolgendo anche la cosiddetta comunità educante, ovvero gli adulti che partecipano al loro percorso di crescita.
A gennaio 2025, una valutazione indipendente ha confermato l’impatto positivo di questi interventi, evidenziando come i CTM siano strumenti fondamentali per tutelare il benessere fisico e psicologico dei minori nelle aree colpite dal conflitto.
Sulla base di questi risultati, e dopo un’attenta analisi dei bisogni, Helpcode ha ottenuto nuovi finanziamenti per proseguire il lavoro. A ottobre prenderanno il via due nuovi progetti: “Spazi Sicuri per Crescere” e “Intervento multisettoriale di emergenza umanitaria”.
Se l’attenzione sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici si riduce — poiché la maggior parte delle scuole è ormai dotata di rifugi —, l’impegno si sposta verso la dimensione psicosociale. Sono previsti l’attivazione di due nuovi CTM e programmi di supporto psicologico per aiutare i ragazzi a elaborare le esperienze traumatiche legate al conflitto, grazie al lavoro di psicologi e formatori specializzati.
Un passo ulteriore per garantire che, anche in tempi di crisi, i bambini e i ragazzi possano continuare a crescere, imparare e immaginare un futuro possibile.

Enrico Neri
Ukraine Program Developer
Natalia, psicologa del progetto Tutti a scuola
Che tipo di supporto offri all’Educational Hub?
Mi occupo di condurre consulti singoli per bambini e adolescenti e sessioni di gruppo. Abbiamo creato uno spazio dove i bambini possono parlare liberamente di quello che sentono, lavorando come una squadra insieme a genitori ed insegnanti, pianificando le attività e adattando l’approccio allo stato emotivo dei bambini.
Quali sono le principali problematiche dei bambini in contesti di emergenza come questo?
In queste situazioni spesso i bambini chiedono aiuto per stati di ansia e in alcuni casi, in condizioni neuropatiche, hanno bisogno di supporto e di ristabilire un senso di sicurezza. Gli hub sono diventati degli spazi sicuri e confortevoli, in cui ogni lezione è destinata a rafforzare le risorse interne dei bambini
Che ruolo hanno avuto per i ragazzi gli Hub educativi del progetto?
Bambini e ragazzi sentendosi al sicuro hanno riacquisito quella capacità di socializzazione e di comunicazione che avevano perso. In alcuni casi, laddove necessario, anche grazie all’accesso ad un percorso terapeutico dedicato.
Hai osservato miglioramenti nel benessere dei bambini?
Sì, ed è stata una delle soddisfazioni più grandi. Molti bambini sono arrivati in uno stato di ansia e diffidenza e dopo alcune lezioni hanno iniziato a interagire di più e a mostrare apertamente le emozioni.