Da qualche anno abbiamo ampliato il raggio d’azione dei nostri progetti intervenendo in contesti emergenziali e di primo soccorso. Tra questi, nel 2015 siamo intervenuti a sostegno delle popolazioni colpite dal terribile sisma che ha colpito il Nepal. Dall’agosto 2016, data della prima scossa di terremoto in centro Italia, collaboriamo con uno dei paesi colpiti per sostenere la mensa scolastica e contribuire alla ripartenza economica. In Mozambico siamo a fianco di migliaia di contadini che lottano contro le pesanti conseguenze della siccità che ha colpito un’ampia porzione del Paese. E ancora, in Libia, stiamo offrendo supporto sanitario di emergenza per le comunità colpite dalla crisi umanitaria nella Regione del Fezzan.
Questa nuova area di intervento ci ha spinti a diventare partner attivi del dipartimento aiuti umanitari della Commissione Europea (European Commission, DG European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations DG ECHO) al fine di allineare le nostre modalità di intervento con gli standard europei.
Qualche giorno fa abbiamo partecipato alla conferenza annuale organizzata da DG ECHO con ONG e agenzie delle Nazioni Unite. Obiettivo di questo incontro: la condivisione di strategie future, l’identificazione di priorità tematiche, paesi d’interesse e tematiche traversali di rilievo.
Durante l’incontro, il Commissario Europeo a capo di DG ECHO, il cipriota Chrīstos Stylianidīs, ha evidenziato le principali priorità programmatiche per il 2018. Tra queste spicca l’educazione in contesti emergenziali, seguita dalla necessità di sviluppare un approccio integrato fra l’emergenza e la successiva fase di stabilizzazione e sviluppo.
Un’altra tematica in cima all’agenda ECHO per il prossimo anno sarà l’utilizzo di nuove tecnologie in contesti emergenziali. Un passo indispensabile per modernizzare l’approccio e intervenire in contesti impossibili da raggiungere con i mezzi attuali. Inoltre, strumenti di controllo e monitoraggio in remoto – come il telerilevamento attraverso l’utilizzo di droni – rappresentano importanti soluzioni per aumentare l’efficacia di intervento e ridurre i rischi a cui sono esposti staff locale e operatori internazionali.
Sempre parlando di nuove tecnologie, un altro aspetto su cui si è soffermato il commissario riguarda i metodi di trasferimento di denaro in contesti emergenziali, attività che svolge un ruolo centrale nella metodologia di lavoro di ECHO al momento.
Attualmente, gli scenari caratterizzati da emergenze umanitarie più complesse e di conseguenza prioritari per la Commissione Europea sono Siria, Libia e Yemen. Particolare attenzione all’Ucraina, dove ECHO prevede un peggioramento della situazione umanitaria nel 2018.
Siamo orgogliosi di questa importante partnership con la Commissione Europea e crediamo possa essere un grande valore aggiunto per il nostro lavoro e soprattutto per i beneficiari dei nostri interventi.