Dal 24 febbraio all’improvviso arrivano da vicino le immagini di persone che scappano lasciandosi indietro tutto. La guerra in Ucraina, il più povero dei Paesi europei e chiave per la stabilità regionale, ha creato una grande emergenza umanitaria su cui si è concentrato l’asse di risposta internazionale.
Di fronte a questo dolore, che i media ci trasmettono ogni momento, sentiamo forte l’obbligo di intervenire. Al momento in cui scriviamo queste pagine, il conflitto è ancora in corso, la situazione molto complicata e gli aiuti in campo sono già moltissimi. Stiamo analizzando la situazione per capire come possiamo intervenire in maniera davvero utile.
Abbiamo però già avviato la collaborazione con due organizzazioni della zona per essere pronti ad attivarci per aiutare le bambine e i bambini che hanno dovuto abbandonare i genitori durante la fuga e per consegnare beni di prima necessità alle persone che non hanno potuto o voluto lasciare il Paese.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’interno, sono stati oltre 37 mila i profughi entrati in Italia di cui 19 mila donne, oltre 3 mila uomini e oltre 15 mila minori. A Genova, dove Helpcode ha sede, al momento sono circa 2000 le persone accolte fino a oggi dalla Comunità ucraina di Genova supportata dalla Caritas diocesana. Tra questi, 775 sono minori. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi spaventati e indifesi, fuggiti dal conflitto e arrivati sul territorio genovese per trovare un posto sicuro e protetto.
Da subito, abbiamo messo la nostra esperienza a disposizione degli istituti scolastici del territorio per accompagnare i minori nell’inserimento sociale e scolastico e garantire loro accoglienza e sicurezza.
Sulla crisi ucraina si sono concentrate tutte le attenzioni, ma purtroppo nel mondo proseguono altre enormi emergenze umanitarie. In Yemen le condizioni della popolazione hanno raggiunto il totale collasso; quotidianamente assistiamo a bambini che muoiono di fame.
Il grano che le Nazioni Unite distribuivano in Yemen arrivava dall’Ucraina e non è più possibile farlo arrivare, con un ulteriore peggioramento dell’emergenza yemenita.
Noi di Helpcode lavoriamo nelle emergenze famose ma anche in quelle dimenticate. Per questo continuiamo a lavorare in Yemen, così come a Cabo Delgado, nel Nord del Mozambico, dove proseguono le violenze delle milizie. Siamo presenti in quelle che vengono definite “Aree difficili da raggiungere”, dove si trovano gli ultimi degli ultimi. Che, come i bambini yemeniti, non ricevono le attenzioni dei telegiornali.
Valeria Fabbroni – Responsabile sicurezza di Helpcode