Tra il 2013 e il 2016 la zona centrale del Mozambico è stata interessata da un conflitto che ha provocato morti, l’abbandono delle abitazioni e delle attività agricole da parte della popolazione e la chiusura delle scuole. A Gorongosa, uno dei distretti maggiormente interessati dagli scontri, Helpcode Italia, Terres des Hommes e la Scuola di Pace di Monte Sole hanno realizzato un progetto a sostegno della ripresa delle attività agricole e dei servizi scolastici e sanitari dopo la fine del conflitto. Oltre a fornire alle associazioni di piccoli produttori agricoli sementi e attrezzi, e a ricostruire le scuole e i centri di salute danneggiati dal conflitto, abbiamo promosso un percorso partecipato di educazione alla pace con gli insegnanti delle scuole di Gorongosa, al quale abbiamo affiancato laboratori creativi sul tema del conflitto – inteso in senso ampio, come un elemento che fa parte della vita di tutti i giorni – e della pace con i bambini, sessioni di danza e teatro nelle scuole e serate di “cinema-mobile” nelle comunità.
Dopo tre anni, alla chiusura del progetto, abbiamo riportato in Italia, a Genova, la riflessione, gli strumenti educativi e le lezioni apprese dal lavoro svolto in Mozambico – in una conversazione teorico-pratica organizzata in collaborazione con il Teatro della Tosse. Così, con Mariateresa Muraca della Scuola di Pace di Monte Sole e Amedeo Romeo e Pietro Fabbri del Teatro della Tosse abbiamo parlato di teatro come luogo e come strumento di educazione alla cittadinanza, alla pace, ai diritti – tanto in Mozambico come in Italia.
A Gorongosa la Scuola di Pace di Monte Sole ha lavorato – anche a distanza – con un gruppo di insegnanti per riflettere sul conflitto e sulla sua trasformazione in senso nonviolento utilizzando il Teatro dell’Oppresso come approccio educativo. Il Teatro dell’Oppresso è un insieme di tecniche teatrali con una forte valenza socio-politica, che mirano alla coscientizzazione e alla trasformazione della realtà: la sua utilità, in quel contesto, risiedeva nel promuovere, a partire dai vissuti personali degli insegnanti, una ricerca collettiva sulle situazioni conflittuali locali. Questa ricerca ha permesso al gruppo di lavoro di identificare una situazione conflittuale che coinvolge direttamente gli insegnanti: quella tra scuola e famiglie rispetto ai matrimoni prematuri, un problema ampiamente diffuso in Mozambico, dove il 15% delle ragazze viene dato in sposa prima dei 15 anni, e il 48% prima dei 18. Si è scelto, insieme, di concentrarsi su questo conflitto, anziché su quello politico-militare, perché era quello rispetto al quale si potevano intravedere delle vie di trasformazioni praticabili. Dunque con gli insegnanti si è costruita una scena di teatro chiamata “La storia di Chiquinha”, che rappresentava la storia di una ragazza, venduta dal padre al futuro marito, e quindi costretta a lasciare la scuola. Da ottobre del 2017, lo spettacolo – in lingua sena, la terza lingua bantu parlata in Mozambico – è stato messo in scena una decina di volte in diverse comunità, dando alle persone la possibilità di intervenire direttamente nella rappresentazione cambiando la “storia”. In questo modo, il teatro diventa lo strumento attraverso il quale si informa e si educa non in modo unidirezionale, bensì instaurando un dialogo, aprendo possibilità diverse, richiamando tutti alla riflessione sulle trasformazioni possibili.
Quella con la Scuola di Pace è stata, per noi di Helpcode e per gli insegnanti, un’esperienza formativa e di lavoro cruciale, che ci ha permesso di acquisire nuovi strumenti per la riflessione e per il lavoro che quotidianamente svolgiamo nelle scuole di Gorongosa. E ci è parso che fosse importante riportare in Italia quanto appreso e praticato, raccontandolo ad altri educatori ed insegnanti in uno spazio speciale, quello del Teatro della Tosse di Genova che, con i suoi corsi di recitazione e teatro per bambini e ragazzi, favorisce il gioco, la solidarietà, l’immedesimarsi nell’altro – anche quando è molto diverso da noi.
Da questo incontro di esperienze in Italia e Mozambico è nata una chiacchierata aperta con i partecipanti alla tavola rotonda, inframezzata da giochi di teatro proposti da Mariateresa Muraca, e che ha prodotto idee e consapevolezza rispetto al fatto che il “gioco del teatro” ha una valenza sociale importante e che può diventare il luogo, e lo strumento, della nostra responsabilità di cittadini.