Ieri, martedì 22 Maggio al Teatro della Tosse di Genova è andato in scena uno spettacolo insolito. Gli spettatori: 250 bambini, alunni di diverse scuole genovesi. I protagonisti: anche loro bambini. Precisamente quattro bambine e un bambino cambogiani, che hanno raccontato e condiviso il loro quotidiano, fatto di difficoltà, diritti negati, ma anche di sorrisi e di speranze.
Ma partiamo dall’inizio: nel 2015 siamo andati in Cambogia, paese in cui operiamo da oltre dieci anni per garantire istruzione, supportare gli insegnanti e fornire informazioni importanti per la salute e il benessere dei bambini. Un viaggio diverso dalle solite “missioni”, infatti lo scopo era quello di girare un documentario nelle zone più remote del paese, dove interveniamo, e lasciare i bambini raccontare le loro storie.
Il titolo di questo documentario è “Bambini che sanno leggere (diario cambogiano)”, e la sua realizzazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione con il regista Angelo Loy e la nostra amica e ambasciatrice Claudia Gerini.
Le voci dei protagonisti sono state doppiate in italiano dai bambini che frequentano la scuola di Teatro del Teatro della Tosse. Un modo veramente efficace per trasmettere messaggi importanti in modo semplice e diretto. A riprova di questo, la grande attenzione prestata dai bambini durante la proiezione del documentario e il lunghissimo applauso durante i titoli di coda. Un momento veramente emozionante.
Dopo la proiezione la nostra Fosca è salita sul palco per dare il via a un vivace dibattito con i piccoli spettatori, mentre Pietro Fabbri, curatore del doppiaggio, si divincolava tra le tantissime manine alzate per dare la parola ai bambini e far raccontare direttamente da loro cosa hanno visto, cosa andrebbe migliorato nelle vite dei bambini cambogiani e per concludere che cosa si può fare per trovare una soluzione a questi problemi.
E’ meravigliosa la capacità dei bambini di immedesimarsi nei protagonisti e riconoscere che non è giusto per esempio che “debbano fare così tanta strada a piedi per andare a scuola”, “che non abbiano accesso a cure mediche”, “che subiscano violenze psicologiche o fisiche se vogliono andare a scuola, soprattutto le bambine” o che “non abbiano tempo per riposare e giocare perché devono lavorare”.
Le soluzioni trovate dai bambini sono state anche più sorprendenti e precise: “organizzare una rete di trasporti e servizi per facilitare il raggiungimento della scuola”, “garantire visite mediche a domicilio nelle aree più remote” e addirittura “consegnare una mucca ad una comunità, perché gli abitanti abbiano il latte, farla riprodurre e consegnare i vitellini ad altre comunità e così via, creando un circolo virtuoso”.
Crediamo sia importante sensibilizzare e aprire la mente su temi di importanza globale e raccontare l’importanza delle differenze culturali. È sorprendente come i bambini si interessino e intervengano volentieri, proponendo soluzioni davvero intelligenti, se solo si lascia loro la parola e li si fa lavorare con un approccio partecipativo.
La collaborazione tra Helpcode e il Teatro della Tosse va avanti da ormai diversi anni e ci ha permesso di portare avanti questa iniziativa creando una rete tra realtà locali genovesi, cosa che ci rende molto orgogliosi e rientra nella nostra ottica di valorizzazione del territorio.
Si è già parlato di ripetere l’iniziativa, di coinvolgere ancora più classi e di altre nuove idee…insomma, a presto!
[foogallery id=”8601″]