Sono rientrata dalla missione in Cambogia da qualche giorno. Resto sempre affascinata dalle contraddizioni di questo meraviglioso paese.
Un paese gentile, la Cambogia, con una natura ricca e una storia misteriosa. Quella che porto con me è la sensazione di un Paese con forti problematiche ambientali e sociali, dove ricchezze naturali e identità nazionale stanno velocemente passando la mano a investimenti stranieri.
In particolare, la città di Sianoukville, fondata nel 1964 e divenuta negli ultimi anni il principale porto marittimo della Cambogia, sta subendo un vero e proprio “assalto”. Nei pochi giorni a disposizione non ho potuto fare a meno di notare l’incredibile boom edilizio e la conseguente demolizione forzata di piccoli commerci e l’esproprio di proprietà private per far spazio a casinò, ristoranti, centri massaggi e tutto il circo dei divertimenti e intrattenimento per i nuovi ricchi.
In una città di poco più di 100.000 abitanti si contano 30 casinò, di cui 10 costruiti nell’ultimo anno, secondo fonti riportate da testate internazionali come il Financial Times, l’Economist e il Washington Post.
Un Paese fatto di contraddizioni la Cambogia, infatti sorprenderà sapere che ai cambogiani è vietato giocare d’azzardo (anche se il gambling è una pratica diffusa tra la popolazione). I clienti di casinò e sale gioco sono perlopiù turisti cinesi, portati lì con voli charter dalle Cina. Solo lo scorso anno si stima siano stati circa 120.000 i turisti cinesi che hanno visitato Sianoukville, raddoppiando i numeri del 2016.
Un fenomeno, questo, che è strettamente legato alla politica economica cambogiana, che sta ricevendo crediti per la costruzione di dighe, strade e zone economiche speciali laddove sorgeranno imprese manifatturiere cinesi. Ora, il governo cambogiano ha istituito una task force per monitorare se vi sia in questa zona un aumento di fenomeni di riciclaggio di denaro, gioco illegale, sfruttamento e tratta di esseri umani associati all’aumento di flussi di denaro e lavoratori cinesi.
L’incremento del turismo e degli investimenti esteri ha infiammato il mercato immobiliare, creando non pochi problemi per la popolazione locale. Anche il nostro staff ha visto aumentare gli affitti delle case e stiamo cercando un nuovo ufficio perché l’attuale, dove siamo presenti da oltre 10 anni, ha visto quadruplicare i costi negli ultimi mesi.
Secondo gli osservatori internazionali, la Cina sta cercando di diffondere la sua influenza politica ed economica in tutta la regione attraverso l’ambiziosa iniziativa di sviluppo “One Belt, One Road” del presidente Xi Jinping, con l’obiettivo di aumentare i prestiti cinesi per lo sviluppo di infrastrutture in tutto il mondo. A questo scopo, la Cina ha aperto una nuova Agenzia di cooperazione allo sviluppo internazionale per coordinare il programma di aiuti esteri e proiettare la sua influenza globale in modo più efficace. La nuova agenzia redigerà le politiche di aiuti esteri, concederà aiuti e supervisionerà i progetti, integrando le responsabilità attualmente intraprese dai ministeri del commercio e degli affari esteri.
La Cina è attualmente il più grande donatore internazionale in Cambogia e costituisce il 70% dell’investimento industriale del Paese. Gli investitori cinesi sono presenti in modo capillare nel commercio, nell’edilizia, nella produzione su piccola scala e nella trasformazione alimentare. Questo genere di attività ha causato numerose diatribe che spesso si concludono con espropri e sfratti. Il fenomeno del land grabbing ha sollevato tensioni e questioni socio-politiche molto delicate.
La Cambogia sta cercando di sviluppare la sua economia senza dover aderire alle richieste per i diritti umani che i governi di Stati Uniti e dei paesi europei chiedono con insistenza. Questi ultimi infatti stanno sollevando ‘profonda preoccupazione per il recente grave declino dei diritti civili e politici in Cambogia. Questi passi indietro includono segni di un’escalation della repressione dell’opposizione politica, della società civile e dei media […] L’Alto Commissario per i Diritti Umani ha sottolineato nel suo rapporto le azioni intraprese dal governo cambogiano che minano lo svolgimento di elezioni credibili, libere ed eque previste per il prossimo luglio’ (dal Joint Statement on the Human Rights Situation in Cambodia, 21 marzo 2018).
Helpcode, presente a Sihanoukville dal 2006 con un programma educativo e di protezione dell’infanzia, supporta le famiglie più vulnerabili rafforzando l’imprenditoria femminile e favorendo una maggiore partecipazione delle donne cambogiane alla vita pubblica.