A Genova c’è un evento che richiama, ogni anno, ragazze e ragazzi da tutto il mondo. È il GeMUN, una tre giorni di conferenze ispirate alle assemblee delle Nazioni Unite.

Le conferenze del GeMUN sono incentrate su importanti questioni di politica internazionale che possono riguardare nazioni e contesti in cui la nostra organizzazione opera. Per questo, la nostra Martina Venzo è stata invitata a tenere uno speech ai giovani studenti, tema: l’educazione come strumento in grado di garantire maggiore equità e giustizia.

Come Helpcode, siamo inoltre onorati di essere Charity Partner del GeMUN 2019 con il progetto “Partiamo dai bambini per ridare speranza alla Repubblica Democratica del Congo”.

Abbiamo fatto qualche domanda a Riccardo Tadei, Presidente dell’Assemblea Generale del GeMUN e volontario di Helpcode, per conoscere meglio questa manifestazione.

 

Un momento del GeMUN, a Palazzo Ducale

 

Riccardo, cos’è il GeMUN?
È il Model United Nations (MUN) di Genova: una simulazione dei lavori dei comitati dell’Onu che si tiene tutti gli anni in diverse città del mondo. Vi partecipano ragazze e ragazzi di varie nazionalità e di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
Ogni partecipante è il delegato di una nazione, diversa però da quella di appartenenza, e rappresenta quella nazione alle conferenze. Si trova così a discutere, scambiare opinioni e ad arrivare a resolutions finali come quelle dell’Onu: documenti che propongono una soluzione al problema al centro della conferenza.
Le risoluzioni a cui arriva il GeMUN vengono mandate in via simbolica all’Onu.

 

I giovani delegati al lavoro durante una conferenza

Che tipo di esperienza è il GeMUN?
Un’esperienza bellissima. Oltra a incontrare giovani provenienti da tutto il mondo, ti permette di parlare di tematiche importanti con i tuoi coetanei, cosa che spesso è difficile fare.
Inoltre, pur essendo giochi di simulazione, devi approfondire ciò che verrà discusso nelle conferenze e devi informarti molto bene sul Paese di cui sei delegato, per poterlo rappresentare in maniera credibile.

 

Quanto ha contato la tua esperienza a Helpcode nel GeMUN?
Tanto. Innanzitutto nel farmi conoscere gli enormi problemi delle bambine e dei bambini di Africa e Asia e poi cosa vuol dire la tutela dei loro diritti. Facendo il volontario per Helpcode ho toccato con mano le difficoltà di queste persone.

 

Il banchetto di Helpcode al GeMUN

 

Cosa vuol dire per te essere volontario per Helpcode?
Per me vuol dire mettersi in gioco come persona, fare del bene e trovare gente con cui scambiare idee su tematiche che con i miei coetanei non riesco ad affrontare.
Vuol dire fare la differenza.

 

Consiglieresti ad altri di diventare volontario di Helpcode?
Assolutamente! Perché trova un ambiente amichevole; perché ti aiuta ad aprire la mente e a liberarti di tanti pregiudizi.

 

Martina Venzo e i volontari di Helpcode

Quali obiettivi comuni hanno GeMUN e Helpcode?
Hanno gli stessi obiettivi: costruire un futuro migliore. Lo fanno in modo differente, uno in modo più istituzionale, l’altro meno, ma lavorano per il medesimo scopo.
Per questo, nel 2019 il GeMUN ha scelto come Charity Partner Helpcode e il suo progetto in favore delle bambine e dei bambini di Bukavu, in Repubblica Democratica del Congo.