Iride è un’insegnante della scuola elementare. Lavora da tanti anni, 40 per l’esattezza, nella scuola di Acquasanta Terme, sempre nello stesso edificio. Almeno fino a 14 mesi fa, quando la prima scossa di terremoto lo ha lesionato e reso inagibile.
“I primi giorni dopo il terremoto, sotto il tendone provvisorio dove facevamo lezione, quando arrivavano le scosse di assestamento, i bambini si spaventavano e mi dicevano: maestra, maestra e se la tenda crolla? Vorrà dire che giocheremo ai fantasmi, rispondevo loro per tranquillizzarli. Erano spaventati, molto, e lo ero anche io, ma noi adulti avevamo un compito importante, quello di ricostruire i loro cuori e fare in modo che facessero pace con questo bellissimo territorio”.
L’asilo è stato demolito e la stessa sorte toccherà anche alla vecchia scuola. “Un duro colpo, ma è importante pensare al futuro, questo posto è pieno di potenzialità, lo dimostrano tutti i progetti finanziati da Helpcode”.
Infatti, il progetto “Sapori che sanno di buono” dà un’altra spinta alla ripresa, anche se, immaginare oggi come sarà la vita di questa gente tra 10 anni è davvero difficile. Quello che viene definito tecnicamente il “cratere” è una zona immensa e di difficile gestione: 130 comuni distribuiti su 4 regioni. La parola stessa “cratere” fa quasi paura, sembra un enorme buco, dove si adagiano case, moltissime inagibili, e parecchi edifici messi in sicurezza con tiranti in acciaio e pali di legno. Percorrere in macchina queste strade è desolante: poco traffico, anche in pieno agosto, stagione un tempo di grande turismo.
L’artigianato locale, prodotti tipici come funghi, castagne e tartufi o le molte eccellenze del territorio possono essere la chiave di volta su cui puntare per far ripartire questo territorio. Noi siamo con loro, ci crediamo e andiamo avanti. Avanti Acquasanta!
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