La multidimensionalità di un conflitto necessita spesso un approccio più complesso nella risposta. La situazione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, è il contesto perfetto per raccontare queste dinamiche. Questo perché dall’inizio degli attacchi sulla comunità da parte dei gruppi ribelli, la zona nord del Paese si è trovata improvvisamente a dover rispondere a multiple necessità della popolazione dislocata nei diversi centri che si sono creati per dare loro risposta.
Una costante dell’intervento è stata l’accompagnamento al trauma. Fornire appoggio psicosociale e trasmettere l’importanza della salute mentale nella sfera di bisogni di ogni individuo, sono priorità per Helpcode a Cabo Delgado. Per questa ragione abbiamo celebrato insieme alla comunità dislocata del distretto di Mueda, la Giornata Mondiale della Salute Mentale: 10 ottobre 2022.
Ragazzi, ragazze, uomini e donne sono stati accompagnati dai nostri colleghi e colleghe in un processo di sensibilizzazione sull’importanza di creare strumenti personali per la salvaguardia della propria salute. Le attività della giornata hanno portato la comunità un passo più vicino a raggiungere quella consapevolezza di self-care che rende più resilienti, più pronti ad affrontare difficoltà e imprevisti del corso della vita e a superare i traumi. La self-care è uno strumento particolarmente importate per ragazzi e ragazze, per la loro crescita personale ma anche professionale.
Cento persone hanno partecipato alle attività di Helpcode in questa giornata, aiutandoci ad essere sempre più vicini a uno stato reale di salute e consapevolezza della nostra forza ed emotività come individui, sempre con un occhio di riguardo per donne e ragazze sopravvissute a violenza di genere.
La complessità del contesto, però, non permette di lasciare la risposta relegata solo in un’area di intervento, ed è per questo che per cercare di rendere le attività di protezione sempre più efficaci, Helpcode e il suo partner UNHCR, hanno iniziato una componente specifica di livelihood (sostegno economico) per le donne della comunità dislocata.
Le lezioni sono già iniziate: si lavorerà sui concetti di finanza e di gestione di piccole imprese. Poi studieremo il mercato per capire come le donne che partecipano al nostro progetto potranno inserirsi al meglio nel mondo del lavoro e, per finire, insieme impareremo un mestiere che possa sostenere la loro famiglia come un tempo facevano nella loro zona d’origine e che adesso sembra un obiettivo così difficile da realizzare.
Empowerment. È una parola potente, e ancora più potente è quando parliamo di empowerment femminile. La parola deriva dal vocabolario inglese e letteralmente si riferisce alla capacità di aumentare la sicurezza in sé e raggiungere la piena realizzazione dei propri obiettivi personali o professionali in quanto donna. Questo è il nostro obiettivo.
Vogliamo che queste donne si sentano di nuovo padrone delle proprie scelte, con i mezzi per ricostruire la propria vita dopo il disastro, con la consapevolezza di saperlo e poterlo fare davvero. Seguiremo con loro questo percorso durante i prossimi mesi e festeggeremo con loro i risultati delle attività, sempre assicurandoci di star facendo del nostro meglio per supportare le comunità dislocate qui in Mozambico.
Giulia Moro
Responsabile settore protezione, Mozambico