Sono le dieci del mattino in una scuola a Soksan, un piccolo villaggio nell’isola di Koh Rong, nella provincia di Sihanoukville in Cambogia. Bambine e bambini corrono fuori dalle aule per comprare la merenda. Alcuni venditori si radunano nel cortile della scuola per vendere spiedini di pollo, frutta e altri snack. I bambini che possono permetterselo acquistano anche caramelle e dolciumi dai colori più svariati e si siedono a terra per mangiare insieme.
Il sistema scolastico cambogiano prevede due turni: alcuni vanno a scuola al mattino, altri al pomeriggio. Per questo, in Cambogia non esistono mense all’interno delle scuole e i bambini pranzano a casa.
Il cibo della merenda è cucinato dai venditori stessi nelle proprie case e sono venduti all’interno di contenitori in polistirolo o plastica. I bambini, dopo aver consumato la merenda, spesso gettano i contenitori a terra all’interno degli spazi scolastici. Stiamo assistendo a un vero e proprio incremento dei rifiuti che non riescono a essere smaltiti e quindi vengono ammassati e bruciati con pesanti rischi per la salute. Altre volte, durante la stagione delle piogge, questi rifiuti sono trasportati dall’acqua e finiscono inevitabilmente nell’ambiente.
L’alimentazione Cambogiana in genere è piuttosto sana, soprattutto nelle aree rurali. Alla base c’è il riso, il principale prodotto dalla produzione agricola locale. A questo si affiancano verdure, importate dal Vietnam a prezzi più convenienti e, per quelli che se lo possono permettere carne di pollo o maiale.
Colazione, pranzo e cena sono pressoché identici e riescono a fornire il fabbisogno alimentare delle famiglie. In Cambogia tutto viene condiviso. In genere i piatti sono posti al centro della tavola e ognuno sceglie ciò che preferisce mangiare.
Tuttavia stiamo assistendo a un preoccupante cambio di stili di vita e un incremento nel consumo di cibi preconfezionati a base di zucchero, coloranti e bevande zuccherate, con importanti conseguenze sulla salute dei bambini. Il governo ha attivato alcuni programmi contro la malnutrizione legati alla povertà ma non esiste una consapevolezza sui danni causati dall’incremento di questi nuovi alimenti molto attraenti per i bambini.
Stiamo avviando un programma di sensibilizzazione per spiegare l’impatto e i danni che questi prodotti possono avere sulla salute dei bambini. Vogliamo inoltre intervenire sulle modalità di consumo del cibo per evitare che la gestione dei rifiuti possa generare problemi ancora più gravi per l’ambiente e di conseguenza per la salute delle comunità.
È importante prevenire il diffondersi di abitudini alimentari scorrette e lavorare sul quanto di positivo offre la cultura alimentare cambogiana, come ad esempio l’importanza data dalla condivisione del cibo a tavola.
Nelle città si assiste a un moltiplicarsi di realtà virtuose ma, come accade in molti luoghi, l’accesso a queste realtà resta limitato a causa dell’elevato costo di prodotti locali di qualità.
La condivisione e le tradizioni locali possono essere il punto di partenza per garantire sicurezza alimentare alle future generazioni.