Sono appena le nove del mattino nella scuola primaria e secondaria di Oh Chrov, nella provincia di Sihanoukville e già suona la campanella della ricreazione. In Cambogia, la scuola inizia alle sette e termina alle undici, quando il sole è ancora clemente e permette ai bambini di tornare a casa a piedi per il pranzo.

 

 

Pochi istanti dopo il suono delle campana, una vera e propria orda di bambini si riversa fuori dalle aule per comprare la merenda. Alcuni hanno in mano un bicchiere di plastica contenente del ghiaccio triturato colorato dallo sciroppo, altri una busta con del mango tagliato o uno spiedino di pollo adagiato in un contenitore di polistirolo. Gli alunni sono circa un centinaio e si intravedono soltanto due piccoli bidoni della spazzatura, donati dalla nostra organizzazione anni addietro, già stracolmi di rifiuti. Attorno ai bidoni e in tutta l’area circostante è un susseguirsi di sacchetti che volano al vento, bicchieri di plastica che rotolano nel prato, cannucce colorate, vassoi di polistirolo, bottigliette di plastica e molto altro. Lo spazio giochi destinato ai bambini sembra una vera e propria discarica a cielo aperto.

 

 

Il direttore della scuola è preoccupato. Ci racconta che non sa più dove accantonare e bruciare i chili e chili di rifiuti che ogni giorno vengono prodotti dai bambini durante le ricreazioni. Ci mostra un piccolo inceneritore a pochi metri da noi e ci chiede se possiamo costruirne uno più grande. Certo, è consapevole che bruciare la plastica vicino alla scuola non è salutare per i bambini, ma lui, una soluzione alternativa ancora non l’ha trovata. Inoltre, durante la stagione delle piogge, non è possibile bruciare i rifiuti e si accumulano mucchi di immondizia grandi come un’aula della scuola.

In questi villaggi rurali, a circa 40 chilometri dalla città di Sihanoukville, il servizio di raccolta dei rifiuti non passa e l’immondizia dovrebbe essere bruciata in loco. Anche il Sindaco del Comune di Oh Chrov, che si appresta a fare la lista dei problemi, non esita a piazzare al primo posto quello dello smaltimento dei rifiuti e ci dice che ogni giorno, solamente il mercato produce circa 500 chili di spazzatura che deve essere caricata più di una volta su un pickup e portata nella discarica, per poi essere bruciata.

L’odore dolce del riso appena bollito insieme a quello della terra umida di pioggia dei climi tropicali, tipico della Cambogia, è quasi un ricordo lontano in questi villaggi.

Il problema della raccolta dei rifiuti e soprattutto l’uso spropositato della plastica è uno dei problemi più seri, a livello ambientale, che sta colpendo la Cambogia negli ultimi anni.

Helpcode, con il suo ufficio a Sihanoukville ne è testimone sia nei villaggi rurali, che nel porto dei pescatori e nelle spiagge che caratterizzano la costa del Paese. Nelle scuole dove già lavoriamo da anni per migliorare l’accesso all’istruzione, è necessario introdurre delle attività per sensibilizzare bambini e insegnanti alla salvaguardia dell’ambiente. Ci impegniamo per condividere con loro l’importanza di comportamenti responsabili e consapevoli e come prendersi a cuore il proprio territorio, soprattutto nella quotidianità, e magari diventare dei guerrieri della plastica e avere una prospettiva futura migliore, come ci suggerisce il piccolo ‘guerriero’ nella foto.

 

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