Quest’anno, lo slogan scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata Internazionale delle Donne è “Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile“: si tratta sia di un riferimento alla maggiore vulnerabilità delle donne e delle ragazze alle conseguenze del cambiamento climatico, sia del riconoscimento del loro contributo nella costruzione di un futuro sostenibile per tutti. Creare spazi ed opportunità affinché le donne possano avere voce e partecipare ai processi di presa di decisione, a tutti i livelli, sul cambiamento climatico è essenziale per lo sviluppo sostenibile.
Ci sono due foto che rappresentano molto bene il lavoro che realizziamo in questo ambito e che vogliamo condividere con voi in questo 8 marzo: sono due foto che vengono dal Mozambico, uno dei paesi maggiormente vulnerabili al cambiamento climatico e ai suoi effetti.
La prima è una foto recentissima: l’ha scattata proprio ieri Paolo Ghisu, un fotografo professionista che si occupa di comunicazione per lo sviluppo, a Gorongosa, nella Provincia di Sofala. Le donne che vedete nella foto qui sotto sono artigiane, e le loro mani sono imbiancate dall’argilla usata per costruire vasi, ciotole e contenitori per l’acqua. Cosa c’entra l’arte vasaia con il cambiamento climatico? In un contesto in cui l’economia familiare si basa quasi esclusivamente sulla piccola produzione agricola per il consumo, gli effetti del cambiamento climatico possono mettere gravemente a rischio la capacità di produrre delle famiglie e la loro sopravvivenza. È dunque necessario promuovere e consolidare forme di generazione di reddito alternative, come ad esempio quelle che si basano sui saperi e le tradizioni artigianali locali. Nell’ambito del progetto “Cultura e pace mano nella mano per lo sviluppo di Gorongosa”, co-finanziato dall’Unione Europea, abbiamo quindi contribuito ad affinare le competenze tecniche e fornito strumenti di lavoro a donne e uomini artigiani di diversi settori – produzione di terrecotte, sartoria, falegnameria, produzione di stuoie e cesti con fibre naturali – al fine di aumentare la capacità delle famiglie di adattarsi al cambiamento climatico diversificando le fonti di reddito.
La seconda foto è quella qui sotto, ed è la foto di una produttrice agricola di Moamba, un distretto della provincia di Maputo, nel sud del Paese, che tra il 2015 e il 2018 è stata soggetta a una gravissima siccità che ha portato a una severa riduzione della capacità produttiva e, di conseguenza, alla crisi alimentare delle famiglie rurali. Qui l’approccio che abbiamo utilizzato nel progetto “Sviluppo rurale e rafforzamento delle capacità di resilienza delle comunità nei distretti di Magude, Moamba e Manhiça”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è stato invece votato a riattivare e ampliare la capacità produttiva dei contadini, attraverso la razionalizzazione dell’uso delle risorse idriche grazie a sistemi irrigui efficienti e a una pianificazione agricola che tenesse in conto le caratteristiche del terreno e la domanda di mercato per identificare le colture e le varietà più adeguate.
Per garantire che il ruolo chiave delle donne in agricoltura venga riconosciuto e valorizzato, mettiamo in atto una serie di azioni al fine di garantire la loro partecipazione attiva in tutte le attività – ad esempio, fornendo alle associazioni i mezzi per conservare e trasformare la produzione agricola per il consumo, che permettono di “risparmiare” il tempo che le donne avrebbero occupato per la lavorazione tradizionale di questi prodotti. Ancora, creiamo le condizioni pratiche perché le donne possano partecipare alle formazioni tecniche (come quelle per gestire e aggiustare le motopompe), in modo che siano autonome in una componente fondamentale della produzione agricola – l’irrigazione.
Ci sono altri due elementi che accomunano queste due foto e che vogliamo mettere in luce oggi per celebrare la Giornata Internazionale delle Donne. Il primo è che sia a Gorongosa, sia a Moamba, le artigiane e le produttrici agricolo lavorano organizzate in associazioni: il lavoro diventa dunque anche uno spazio collettivo di apprendimento comune, di scambio di esperienza, di condivisione e discussione. È uno spazio importantissimo, che rende “visibili” le donne nelle comunità in cui vivono, non solo come mogli e madri, ma anche come attori chiave dello sviluppo locale.
Il secondo elemento è la ricaduta positiva che la valorizzazione delle attività produttive delle donne ha sul loro benessere e su quello delle loro famiglie, ed in particolare dei bambini e delle bambine.
Un futuro sostenibile per tutti passa anche dall’uguaglianza di genere!