A ridosso del confine con il Vietnam, sulle sponde del grande fiume Mekong, uno dei grandi fiumi del sud-est asiatico che attraversa sette nazioni diverse, vive una delle più povere comunità di tutta la Cambogia. Si tratta di famiglie di origine vietnamita, per lo più commercianti e pescatori, che si sono trasferite tanti anni fa nel Paese, ma che ancora non sono integrate nella società cambogiana.
Ad alcune comunità di cambogiani-vietnamiti (che rappresentano in totale il 5% della popolazione del Paese) non è riconosciuta la cittadinanza, anche se ormai vivono in Cambogia da generazioni. Così, rimangono intrappolate in un circolo vizioso di povertà: sono in condizioni deplorevoli, escluse dalla vita economica, sociale e politica cambogiana.
A causa della mancanza di documenti d’identificazione, per gli appartenenti a queste comunità è piuttosto complicato accedere a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, la giustizia in tribunale e la sicurezza sociale. Inoltre, non possono circolare liberamente per il Paese.
La situazione è oltremodo drammatica per bambine e bambini delle comunità cambogiane-vietnamite. Pur essendo nati in Cambogia e quindi cambogiani a tutti gli effetti, devono far fronte a enormi ostacoli, alcune volte insormontabili, per accedere alle scuole primaria e secondaria, ritenute obbligatorie e gratuite per tutti. In questo modo, tra pregiudizi sociali e difficoltà linguistiche, questi bambini restano esclusi dal normale percorso scolastico e la loro condizione di emarginazione è ancora più accentuata.
Grazie alla fondazione Herrod, nella provincia di Kandal possiamo donare, a circa 200 bambine e bambini cambogiani di origine vietnamita, il materiale scolastico, specialmente quaderni e libri, e migliorare il livello dei servizi igienici delle scuole della comunità. A fianco di questo aiuto materiale, fondamentale per garantire la loro permanenza a scuola per tutto l’anno, i nostri operatori effettuano degli incontri con le famiglie e le autorità locali per facilitare l’integrazione e combattere i pregiudizi.