Il dibattito sulla sostenibilità è spesso intriso di retorica. Ma per noi di Helpcode, e per chi come me lavora sul campo, la verità è che la sostenibilità non si insegna, si pratica. Non è un esercizio etico da esibire, ma l’unica strada operativa per una crescita solida e duratura. È una responsabilità che, per essere efficace, deve essere condivisa tra tutti gli attori sociali.
Ho portato questa visione al Salone della CSR di Milano, partecipando al panel “Impegno sociale e responsabilità condivisa per una crescita sostenibile”. L’incontro, coordinato dalla Prof.ssa Francesca Ricciardi (Università di Torino), è stata l’occasione per confrontarmi con i leader aziendali: Cristina Cappellini (Enel), Francesca Delle Vergini (Ferrovie dello Stato Italiane) e Astrid Palmieri (Esselunga). Il Terzo Settore, con la mia presenza, ha raccontato la visione di responsabilità condivisa che guida la nostra organizzazione e il ruolo che il non profit può avere in questa alleanza.
Il nostro focus è chiaro: tradurre la Corporate Social Responsibility (CSR) in infrastrutture sociali che rigenerano i territori. In Italia, Helpcode lavora in sinergia con pubblico e privato, non per distribuire assistenza, ma per co-creare valore e opportunità. Un esempio virtuoso è il progetto “È viva la scuola Labs” ideato e realizzato da Helpcode per Enel. Questa iniziativa ci ha insegnato che quando un’azienda, una non profit e la scuola decidono di progettare insieme, nasce una comunità educativa capace di rigenerare legami e dare fiducia. Non portiamo lezioni frontali, ma esperienze pratiche: un apprendimento condiviso su fonti rinnovabili, sprechi e partecipazione.
Attraverso programmi educativi che integrano sostenibilità ambientale, educazione digitale e contrasto agli stereotipi, e con attività che offrono strumenti formativi agli insegnanti, ci occupiamo di donare consapevolezza ai giovani e di coinvolgere le famiglie. Il modello Helpcode è un ponte tra mondo produttivo, scuola e istituzioni, capace di tradurre le strategie ESG in azioni concrete e profondamente umane.
È qui che entra in gioco l’impresa: cerchiamo partner che vedano in questa pratica un investimento strategico e non un costo. Aziende pronte a mettere in campo know-how e risorse per un impatto sistemico e misurabile, superando la logica della singola donazione.
La domanda che poniamo al mondo aziendale è: siamo pronti a trasformare le buone intenzioni in un motore propulsivo, creando un impatto duraturo che vada oltre il bilancio, oltre i numeri, e dia una narrazione solida a questi risultati, ridisegnando il futuro dei nostri territori?
Per ascoltare il mio contributo e approfondire questa visione di partnership strategica, la registrazione del panel al Salone della CSR è disponibile qui:

Fosca Scotto
Corporate Relations