Nell’ambito del programma di protezione generale e di prevenzione, mitigazione e risposta alla violenza di genere che Helpcode realizza dal 2021 in risposta alla crisi umanitaria a Cabo Delgado in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dalla metà del 2022 stiamo promuovendo un’iniziativa di empowerment economico delle donne, intesa come misura integrata nella lotta alla violenza di genere.  

Molto spesso, infatti, le donne che hanno accesso ai servizi di risposta alla violenza di genere – che Helpcode garantisce insieme alle istituzioni locali – sono anche vittime di abuso di tipo economico, inteso come la negazione, da parte del perpetratore, della capacità della vittima di acquisire, utilizzare e mantenere risorse economiche, minacciando così la sua sicurezza economica e la sua autosufficienza.  

Il lavoro che svolge Helpcode nei Distretti di Palma e Mueda, in collaborazione con l’ONG Grupo de Mulheres de Partilha de Ideias de Sofala (GMPIS), combina i principi e le metodologie dell’empowerment economico, dell’empowerment sociale e del supporto psicosociale, per contribuire a creare un ambiente favorevole affinché le donne sopravvissute alla violenza possano migliorare e rendere più sostenibili le loro strategie di sopravvivenza, garantendo al contempo una risposta integrata e multidimensionale alla violenza di genere.  

Queste donne, portano con sé i traumi del dislocamento e della violenza multidimensionale, che possono essere elaborati attraverso la creazione di “reti di sicurezza” per le donne, un elemento fondamentale per un processo di empowerment più ampio che promuova l’inclusione e l’autonomia delle donne a livello sociale ed economico. 

Nella pratica dunque l’iniziativa di empowerment economico prevede, dopo la selezione delle donne che saranno coinvolte, una ricerca partecipata del mercato locale (al fine di comprendere meglio su quali attività economiche puntare) e l’analisi delle competenze e delle aspettative delle donne selezionate; la formazione teorica su alfabetizzazione, matematica di base e gestione di microimpresa; la formazione pratica su diversi tipi di attività economica (ad esempio, preparazione e vendita di cibo, confezionamento di stuoie e tappeti, produzione e vendita di sapone, essiccazione e vendita di pesce, rivendita di prodotti, sartoria); ed infine la consegna di un kit individuale di strumenti e materiali (ad esempio grattugia, secchio, carriola per la vendita, stoffe, prodotti alimentari per la cucina, ecc.) adattato al tipo di impresa che ciascuna donna intende avviare.  

Il team di Helpcode segue ognuna delle donne coinvolte nel progetto in maniera individuale dal momento dell’avvio dell’attività economica, sia al fine di comprendere quali cambiamenti questa produce sull’autosufficienza della famiglia e sulla capacità delle donne di partecipare attivamente al processo di presa di decisione, sia per apportare, dove necessario, aggiustamenti al piano d’impresa o, infine, per rispondere ad eventuali rischi in termini di protezione o sicurezza che possano conseguire dall’attività economica. 

Garantire i diritti delle donne e delle ragazze in tutti gli aspetti della vita è da sempre una delle nostre priorità, l’unico modo per tendere ad una società prospera e giusta per le generazioni future. In questo otto marzo, Giornata Internazionale delle Donne, vogliamo lasciare la parola proprio ad alcune di loro, che sono parte attiva di questo programma.  

 “La mia famiglia ringrazia perché ho imparato a leggere e scrivere e questo mi ha aiutato per l’iscrizione dei miei figli a scuola. Poi ho imparato a contare e con il mio piccolo negozio ho comprato libri, penne e le divise per loro.”

Azane, beneficiaria del progetto 

“So cosa sono matrimonio precoce e stupro, e so quali conseguenze portano. Le donne e le ragazze del centro sanno che possono parlare con me se sta succedendo qualcosa e io posso accompagnarle dal team di Helpcode per avere supporto. Nelle case di protezione parliamo e discutiamo di violenza di genere, ma insieme sappiamo anche divertirci, dimenticandoci di quello che succede fuori per qualche ora.” 

 Isabela, attivista 

“Faccio questo lavoro da volontaria perché sento che sto aiutando le altre donne che vivono qui. Sediamo nelle riunioni comunitarie con i leader e abbiamo la possibilità di dare voce anche alle donne che qui non possono sedersi.” 

Bernadette, membro del comitato femminile