La pandemia ha cambiato radicalmente le nostre vite, costringendoci a ripensare molti gesti quotidiani che facciamo. Così è stato anche per il mangiare, dai periodi senza possibilità di poter andare al ristorante, alle chiusure in casa con il cibo che diventava un passatempo, alla crisi economica che, per molti, ha inciso sulla possibilità di acquistare alimenti di qualità.
A farne le spese più di tutti sono stati bambini e adolescenti.
Quali dati e informazioni si hanno sull’alimentazione dei giovani durante la pandemia? Quali effetti si sono verificati da un punto di vista medico? Lo abbiamo chiesto al dottor Mohamad Maghnie, responsabile della clinica pediatrica ed endocrinologia dell’Ospedale Giannina Gaslini di Genova.

L’emergenza COVID-19 ha cambiato profondamente le abitudini di tutti, in particolare quelle di bambini e ragazzi. Quale è stato l’impatto sulle abitudini alimentari?

Lo studio più recente, fatto su un gruppo di 191.509 individui statunitensi, ha mostrato un aumento di peso significativo dei giovani di età compresa tra i 5 e 17 anni nel 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La maggior variazione dell’indice di massa corporea (BMI) si è verificato nei bambini tra i 5 e 11 anni rispetto a quelli di età superiori. Nei primi si è infatti registrato un aumento del BMI dell’1,57, mentre nella fascia 12-15 anni dello 0,91 e nei 16-17 anni dello 0,48. Questi risultati, se generalizzati, suggeriscono che l’obesità pediatrica è aumentata durante la pandemia.

Le cause possono essere legate al cambiamento dello stile di vita a partire da marzo 2020: abitudini alimentari, riduzione dell’attività sportiva e aumento della sedentarietà, maggior tempo di fronte a TV e smartphone… Un ruolo può essere attribuito anche allo stress psicologico, ai cambiamenti delle ore di sonno e a una scarsa qualità alimentare tenuta durante la pandemia.

L’alimentazione, e più in generale lo stato nutrizionale, svolgono un ruolo cruciale nella salute dell’individuo e del bambino. C’è un impatto anche sulla risposta alle infezioni come quella da COVID-19?

Senza dubbio, lo stato nutrizionale predispone bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi a complicanze cardiovascolari e metaboliche come ipertensione, infarti, diabete mellito di tipo 2. Così come aumenta il rischio di mortalità rispetto ai bambini normopeso.

Negli adulti con obesità e diabete mellito l’impatto dell’infezione da SORS-CoV 2 è stato drammatico sulla mortalità e la morbilità. Per quanto riguarda l’età pediatrica e adolescenziale questo fenomeno non è stato ancora dimostrato, ma vi sono varie ragioni tra cui la scarsa diffusione che l’infezione ha avuto per ora in età pediatrica. Quando saranno disponibili e in numero sufficiente, sarà interessante analizzare al più presto i dati dell’Italia per comprendere l’impatto a lungo termine che il COVID-19 ha su bambini sovrappeso o obesi rispetto a quelli normopeso.

Quali consigli per le famiglie rispetto all’alimentazione dei bambini, ora che stiamo tornando alla normalità?

Il comportamento alimentare è trasmetto all’interno del nucleo famigliare come un atteggiamento culturale. A tal riguardo, è importante che le famiglie abbiano cura dell’alimentazione, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, pur nel rispetto delle identità culturali.

Il benessere individuale si costruisce a tavola dando la giusta importanza a un’alimentazione varia ed equilibrata. In una giornata si dovrebbero prevedere 3 pasti principali e 2 spuntini, suddividendo il fabbisogno calorico così: 15% colazione delle calorie giornaliere, spuntino a metà mattina 5-10%, pranzo 40%, merenda 5-10%, cena 30%.

I bambini devono essere educati a mangiare alimenti semplici rispetto a quelli eccessivamente trasformati e lavorati. Bisogna promuovere la dieta mediterranea e piatti cucinati rispetto a quelli pronti, sempre più diffusi. Un’altra buona norma è quella di preferire alimenti e bevande senza zuccheri aggiunti e il cui contenuto di zuccheri semplici sia inferiore al 15% delle calorie totali da assumere al giorno. Evitare quindi alimenti ad alto contenuto calorico come merendine snack, bevande zuccherine e dolci.

L’obesità si può prevenire con una vita attiva e facendo attività sportiva. Bastano sessioni da 20 minuti almeno 3 volte alla settimana per garantire a bambini e adolescenti un migliore stato di salute.