Durante il mio ultimo viaggio in Nepal ho incontrato due donne incredibili che, ancora una volta, mi mostrano come sia complesso essere donna in un Paese come questo. In Nepal, come in molti altri paesi in cui Helpcode lavora, spesso le donne hanno doppie difficoltà: essere povera e essere donna. La povertà, infatti, colpisce le ragazze in modo maggiore rispetto ai coetanei maschi.

Una di loro è Mitra, una giovane donna di 35 anni, con un lunga storia alle sue spalle. Mitra vive in un distretto nella parte est del Nepal. È madre di tre figli e tra qualche settimana diventerà nonna, la sua primogenita è in attesa di un figlio. Mitra ha perso il marito durante la sua terza gravidanza ma nonostante questo è riuscita a supportare la sua famiglia lavorando. Un lavoro molto duro e poco redditizio, trasportava pietre e materiale di costruzione, ora cerca un lavoro migliore. Accanto a lei Shanti, una giovane mamma di due bambini, entrambi sostenuti dal programma educativo di Helpcode.

Shanti è la prima a parlare e mi racconta che cercava un lavoro che le permettesse di guadagnare qualche soldo per sostenere la sua famiglia. “Quando ho scoperto che esistevano corsi di scuola guida per donne ho pensato che questa fosse l’opportunità che cercavo. Grazie alla patente di guida potrò guidare un taxi e iniziare a guadagnare. I miei amici mi hanno incoraggiata e io sono felice di aver iniziato questo corso”, racconta Shanti.

 



 

Mitra e Shanti si sono conosciute proprio a uno di questi corsi. Questo progetto offre ogni anno, a titolo gratuito, corsi di formazione professionale e un servizio di avvio al lavoro a ragazze nepalesi svantaggiate. Dal 2018 è stato introdotto un corso di scuola guida per donne, prepararle all’esame e ottenere cosi la patente di guida rilasciata dal Dipartimento dei Trasporti di Kathmandu. Il corso dura un anno e permette di guidare i bajaj, veicoli elettrici a tre ruote molto diffusi in Asia per i piccoli trasferimenti urbani o nelle campagne.

 

 

Una cooperativa locale acquista i mezzi e offre possibilità di lavoro a giovani donne. Le donne collaborano tra loro, interagiscono e diventano parte di una rete che si amplia di giorno in giorno.

Non è semplice guidare nel traffico di Kathmandu, le strade sono piene di buche e pochi rispettano il codice della strada.

‘Ancora non guido di notte perché non è sicuro, ma molte donne sono contente di avere un’autista donna, dà più sicurezza, e sono anche più prudenti alla guida’, spiega Mitra.

In Nepal i rischi per le donne che prendono passaggi o trasporti pubblici sono aumentati. I dati raccolti in un rapporto delle Nazioni Unite mostrano un aumento del rischio di violenza sessuale. In Nepal sono inoltre aumentate le aggressioni verso le ragazze e le adolescenti, lo scorso anno il 22% delle ragazze ha subito molestie sessuali e 9% ha subito aggressioni e violenze fisiche.

Dati raccapriccianti se pensiamo che la maggior parte di queste aggressioni avviene sui trasporti pubblici e sui taxi guidati da uomini. In poche parole, le donne e le ragazze nepalesi non possono uscire tranquille. [1]

Siamo convinti che un incremento nella presenza di donne alla guida di taxi e mezzi pubblici possa offrire maggiori garanzie e portare a più sicurezza. Ovviamente, questo da solo non è sufficiente. È fondamentale continuare il lavoro di sensibilizzazione e educazione, partendo dall’istruzione di bambini e bambine, coinvolgendo associazioni e istituzioni locali, per contrastare tradizioni e usanze che pongono le donne in una condizione di vulnerabilità. Tuttavia, crediamo sia un primo passo, e una marcia in più contro la violenza.

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[1] The 2011 Nepal Demographic and Health Survey found that more than one in five (22%) women age 15-49 years reported experiencing physical violence at some point since the age of 15 years; among whom 9% were physically assaulted in the last year, either regularly (2%) or infrequently (7%).