In Repubblica Democratica del Congo, per molti bambini studiare è molto difficile in condizioni normali, figuriamoci durante una pandemia globale! Le scuole sono chiuse da marzo e milioni di studenti sono stati lasciati senza un sistema formale di educazione. Una connessione internet è privilegio di pochi, per cui sono state messe in campo forme di didattica a distanza attraverso Radio Okapi, una delle principali emittenti del Paese, e la Radio e la Televisione Nazionale Congolese. Ma tanti non hanno accesso regolare nemmeno a questi mezzi.

 

Più di un decennio di conflitti nella parte orientale del Paese ha inasprito una situazione di povertà già diffusa. Molte persone che si trovavano nelle zone degli scontri si sono trasferite nelle aree urbane, specialmente a Bukavu, dove però non hanno trovato grandi opportunità di lavoro.
A ciò si aggiungono focolai di Ebola che si susseguono da tempo, l’ultimo si è acceso nel 2018, l’endemicità della malaria e ora anche un’epidemia di morbillo. Il Coronavirus ha quindi colpito un sistema già fragile e segnato dalle emergenze. 

 

Studenti congolesi mostrano i loro libri di esercizi

 

Le difficoltà di accesso alle informazioni, la capacità limitata di affrontare la crisi sanitaria e la scarsa disponibilità di servizi rischiano di avere conseguenze estremamente negative, soprattutto per le comunità più vulnerabili. E l’incidenza di malattie già note e diffuse nel Paese può aumentare con il nuovo virus. Nelle campagne di vaccinazione che si fanno sul territorio, le distanze di sicurezza non vengono più rispettate mettendo a rischio bambini e intere comunità.

 

D’altronde, le misure di prevenzione sono difficili da accettare per le popolazioni locali che dipendono da paghe a giornata per dar da mangiare alle loro famiglie. In molte città ci sono già state manifestazioni per protestare contro l’incremento del prezzo del cibo.

 

In un contesto così fragile e conflittuale, dove mancano risorse, c’è grande povertà e alta è l’insicurezza alimentare, è facile capire come siano molte le difficoltà di accesso all’educazione con le restrizioni per la pandemia.

 

 

Per dare la possibilità di non interrompere gli studi ai tantissimi studenti che non hanno accesso ad alcuna forma di didattica a distanza, il Ministro dell’educazione primaria, secondaria e tecnica (PSTE) congolese ha ideato un libro di esercizi per gli studenti delle scuole primarie e secondarie.

 

Realizzato con il finanziamento e il supporto tecnico dell’Unicef e del Global Partnership for Education (GPE), questo testo è stato sviluppato da insegnanti delle scuole primarie e secondarie insieme agli specialisti in educazione del Ministero ed è stato calibrato sul percorso scolastico degli alunni (tra diversi eserciziari per grado crescente di difficoltà per le scuole primarie, così per le secondarie).

 

Helpcode sostiene questa iniziativa. Insieme allo staff di Ek’abana, stampiamo e distribuiamo il libro di esercizi ideato dal Ministero congolese a quanti partecipano ai nostri “club dei compiti” organizzati in tutte le parrocchie di Bukavu. Un’attività possibile solo grazie all’aiuto di educatori volontari, tra cui molti studenti di pedagogia, davvero bravi a mantenere vivo l’interesse delle bambine e dei bambini.

 

Questi testo è un fantastico strumento per strutturare le lezioni e rafforzare il livello di conoscenze tra gli alunni, in modo che il ritorno a scuola sia meno traumatico possibile.

 

Studenti congolesi salutano

 

Possiamo quindi dire che in mezzo a tutte le difficoltà della Repubblica Democratica del Congo, i libri di esercizi sono un’opportunità per imparare e per non rimanere indietro a causa del COVID-19. Bambini e ragazzi stesso sono entusiasti di averli ricevuto e trovano una grande motivazione nel vedere i progressi che fanno mano a mano che completano gli esercizi.

 

Nelle prossime settimane vogliamo portare gli eserciziari a più di 1000 bambine e bambini di Bukavu. Stiamo lavorando per stamparli e distribuirli.