Le opportunità di studio e di lavoro sono il modo più efficace per contrastare la marginalità economica e sociale, così come per promuovere un’autentica parità di genere. Dallo sviluppo socioeconomico inizia un futuro migliore, per le donne e per i giovani prima di tutti.
È da questa convinzione che nel 2018 è nato il progetto “Giovane e donne per la pace in Tunisia”: finanziato dall’Unione Europea, e realizzato in partnership con IDH (Institute of Human Development), ha perseguito l’obiettivo, fra gli altri, di supportare le giovani imprenditrici della regione di Medenine, una delle aree più a rischio nel Sud della Tunisia. Attraverso un sostegno, economico o in materiali utili per il lavoro, 8 start-up a guida femminile hanno potuto iniziare o proseguire la loro attività senza doversi arrendere alla crisi socioeconomica tunisina, inasprita ancora più dalla pandemia.
Ecco alcune delle loro storie.
Ines Jarray, ingegnere agrario di 26 anni, ha sempre avuto una grande passione: la lavorazione a maglia. È l’attività che hanno svolto i suoi antenati ed è quella che anche lei ha voluto intraprendere, anche se in una veste innovativa.
Dopo diversi corsi di imprenditoria, Ines ha infatti deciso di lanciare Lainex, una start-up, con sede a Medenine, specializzata nella realizzazione di materassi di alta qualità. Ines aveva però bisogno di diverse attrezzature per poter portare avanti e far crescere la sua attività, ed è allora che sulla sua strada ha trovato Helpcode che le ha finanziato l’acquisto di una stampante hi-tech, un computer, una macchina da cucire, un compressore, una saldatrice e altre attrezzature.
“Qualcosa di sorprendente, – ha detto Ines – specialmente in un periodo di crisi economica e di pandemia.”
Lainex ha ora quattro dipendenti, ma Ines prevede che ne potrebbe assumere altri sei con l’aumento della produzione. E manda un messaggio a tutte le giovani donne tunisine: “Il successo è sempre possibile, anche nelle aree più complicate, come la mia.”
Il tasso di disoccupazione a Medenine, nel Sud della Tunisia, ha toccato punte del 19% ed è ancora più alto tra i giovani e le donne. C’è però chi non si arrende a questa condizione, come Wafa Ben Amor che, a differenza di tanti suoi coetanei, non si è scoraggiata e non è andata altrove per cercare un lavoro, se l’è creato. Laureata in elettrotecnica e automazione, ha lavorato per diverso tempo in una fabbrica di datteri, fino a che, stufa di aspettare un’occasione nel settore per cui avevo studiato, si è buttata in un progetto tutto suo: Smart Clean Perfect, una piccola azienda specializzata nel lavaggio di tappeti e coperte con macchinari ad alta tecnologia.
Quando ha deciso di allargare il suo business al lavaggio dei vestiti, Helpcode l’ha aiutata ad acquistare i nuovi macchinari di cui aveva bisogno. A gennaio 2021 è riuscita così ad avere un asse da stiro riscaldante aspirante e una macchina confezionatrice per lavanderia.
“Non mi sarei mai aspettata un così grande aiuto e un miglioramento tale per la mia impresa in un periodo così difficile” ha raccontato Wafa Ben Amor, un grande esempio di donna che ha creduto nelle sue capacità nonostante le condizioni avverse.
Warda Ben Amor non avrebbe mai immaginato di diventare un’imprenditrice, ancor più di esserlo facendo quello che più ama: far divertire i bambini. Con una laurea in contabilità e un master in amministrazione e creazione d’impresa, è rimasta disoccupata per più di 8 anni, la causa principale che ha spinto Warda a creare la propria attività anziché aspettare ancora impotente che arrivasse un’opportunità lavorativa.
Quale attività? Kids One, un parco giochi al coperto con una piscina di palline, trampolini e gonfiabili, in cui bambini e genitori possono giocare insieme.
Grazie all’aiuto ricevuto, Warda ha potuto allargare lo spazio del suo parco da 36 metri quadri a 48 metri quadri, con nuovi giochi che hanno reso i bambini di Medenine e le loro famiglie ancora più felici.
Fatma Ayachi è sempre stata appassionata di cosmetica e, spinta dalla passione e dell’ambizione, nel 2016 ha deciso di creare una sua propria linea di prodotti: VARIA.
Con pochi mezzi a disposizione, Fatma riusciva a produrre pochi cosmetici che cercava poi di vendere agli hamman e alle spa di Medenine, la regione della Tunisia in cui vive. La volontà di sviluppare la sua linea di cosmetici rimaneva però immutata.
Per questo, Helpcode ha voluto darle un aiuto economico di 3.000 euro che le ha permesso di avere le materie prime di cui aveva bisogno per aumentare la produzione dei suoi cosmetici. Fatma ci ha raccontato di essere già entrate in contatto con diversi grossisti di Medenine e di essere al lavoro per espandere la sua attività anche nella regione tunisina di Tataouine.
“Non aspettate che sia il governo a darvi un lavoro – il messaggio di Fatma a tutti i giovani tunisini. Avviate un vostro progetto e il successo arriverà.”
Aya Adouani ha solo 19 anni ma è già un’imprenditrice. A giudicare dai soli voti a scuola, spesso bassi, era difficile prevedere un futuro di successo ma, è lei stessa a dirlo, lo studio scolastico non è mai stato il suo forte. Ad accendere il suo interesse era qualcos’altro, un’attività che coltivava fin da piccola: il ricamo e il cucito. Per lei è stato quindi più naturale seguire un corso professionale per fare della sua passione un mestiere.
Finito il percorso d’apprendimento, Aya ha avviato la sua attività, Adouani For Sewing, ma non aveva mezzi a sufficienza per comprarsi una macchina da cucire all’altezza delle sue capacità. Helpcode ha deciso di sostenerla, aiutandola ad acquistare una macchina professionale per cucire e ricamare, un manichino di gommapiuma, un cesello e un tavolo di taglio per tessuti.
Aya dimostra che l’educazione e la formazione sono sempre importanti. Anche quando non ci si sente portati per i percorsi educativi canonici, basta scoprire la propria passione e coltivarla per avere successo.