Durante il periodo del lockdown e delle continue restrizioni dovute alla pandemia, siamo stati costretti a cambiare le nostre abitudini e a immergerci in un nuovo stile di vita sempre più orientato verso il digitale e il virtuale. Due parole che, ormai, sono ben radicate nella nostra quotidianità e nelle nostre attività lavorative e personali.
Ma c’è chi, in questi ultimi due anni, ha dovuto imparare a fare i conti con queste nuove abitudini, non senza difficoltà e intoppi. Una grossa fetta di popolazione che prima dell’arrivo del lockdown non aveva mai avuto a che fare con un device digitale come un computer, un tablet o uno smartphone: gli anziani.
È proprio per migliorare le competenze digitali e contrastare il senso di isolamento e di emarginazione di queste persone che, a novembre 2021, abbiamo avviato a Genova, città dove Helpcode Italia ha sede, il progetto Generazione uno punto cinque. Un percorso di alfabetizzazione digitale dedicato alla popolazione over 70, tenuto da maestri d’eccezione: i ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
Il progetto, finanziato da Fondazione Carige, si è sviluppato tra gli ultimi mesi del 2021 e i primi mesi del 2022 e ha visto protagonisti gli studenti di tre classi dell’Istituto Comprensivo Campomorone Ceranesi e 42 persone over 70 della zona. Delle vere e proprie “lezioni di tecnologia” per permettere alla popolazione anziana di acquisire familiarità con i principali dispositivi elettronici e imparare a svolgere qualche semplice attività online.
Oltre ad avvicinare gli over 70 alla realtà digitale e contrastarne l’isolamento sociale, il progetto aveva anche l’obiettivo di favorire un dialogo e uno scambio generazionale, mettendo in relazione due mondi molto diversi tra loro, che spesso comunicano a fatica.
È per questo che, al termine degli incontri, abbiamo voluto incontrare di nuovo gli anziani e i giovani coinvolti nel progetto per ascoltare le loro considerazioni. Quello che è emerso da questa esperienza è un vero scambio di conoscenze tra le due generazioni, in cui ciascuna parte si è arricchita e ha portato a casa qualcosa. Non esiste un insegnamento univoco, tutti possiamo insegnare e imparare nello stesso momento.
«All’università un mio professore diceva: ‘se parlate per mezz’ora con gli anziani, risparmierete loro una medicina’. E questa relazione che si è creata è proprio una medicina, sia per i ragazzi che per gli anziani. È una finestra che consente di tenersi in contatto, perché la cosa più importante è questa: la connessione e il dialogo tra le persone»
testimonianza a progetto terminato dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Campomorone Antonello Ferroni.
Molte altre testimonianze sul progetto Generazione uno punto cinque nel video qui: