“Non posso scordare il momento del terremoto. Eravamo a scuola.. piangevamo e correvamo in ogni direzione, senza sapere dove andare. Se chiudo gli occhi mi sembra che la terra torni a tremare”. Binita Thapa ha 13 anni e vive a Kathamndu. Il 25 aprile 2015, il giorno della prima terribile scossa che ha devastato il Nepal, è una data che rimarrà impressa per sempre nella sua memoria e in quella di altre migliaia di bambine e bambini nepalesi.

“La mia scuola era completamente inagibile e per qualche tempo abbiamo fatto lezione in una stanza della comunità, ancora piena di macerie” racconta Binita, che in uno slum della capitale frequentava la Bal Kalyan Primary School, “Fortunatamente eravamo inseriti tra le comunità che avrebbero beneficiato del progetto HELP! e in breve tempo abbiamo avuto una struttura nuova e una solida recinzione in muratura che ci ripara dal vicino corso d’acqua”.

Quello nella scuola di Binita è stato solo uno dei diversi interventi che abbiamo realizzato in questi dodici mesi. Molto è stato fatto subito, nelle settimane immediatamente successive alla prima scossa, con la distribuzione di tende, indispensabili per ripararsi dall’allora imminente monsone, a quasi 7000 persone, per la maggioranza bambini. Poi è stato il momento della costruzione di 38 strutture scolastiche temporanee (TLC) grazie alle quali 1500 bambini sono riusciti a tornare a scuola. In sei mesi dal terremoto erano già circa 9000 i bambini raggiunti dall’intervento. Il passo successivo è stato quello di rendere le stesse strutture adeguate ad affrontare le temperature invernali, aggiungendo finestre e pannelli isolanti.

“La mia scuola adesso è sicura e ne sono felice” dice ancora Binita, intervistata dal nostro staff locale. “Ma ora che è già passato un anno dal terremoto sono preoccupata che il mondo si dimentichi di noi: siamo ancora in tanti ad avere bisogno di una mano”.

Binita ha ragione, perché in Nepal la strada da fare è ancora molta e gli aiuti internazionali sono stati molto al di sotto di quanto inizialmente promesso. Il paese vive una situazione di grave stallo economico e la ricostruzione è solamente agli inizi.

Per questo, abbiamo dato il via a un programma per incentivare le attività dei piccoli produttori rurali nei distretti di Chitwan e Makwanpur e al contempo ristrutturare gli edifici scolastici ancora danneggiati: sono coinvolte dal progetto almeno 200 famiglie di 5 villaggi, ma possiamo fare ancora di più e raggiungere un numero sempre maggiore di bambini e di famiglie grazie al tuo aiuto!