Nelle ultime settimane stiamo completando il giro di visite nelle scuole sostenute nell’area di Chipata, per individuare le principali necessità d’intervento: tecnicamente si dice “need assessment qualitativo e infrastrutturale”, ma in parole più semplici significa andare nelle scuole, osservare le strutture e l’organizzazione delle lezioni, incontrare i professori e gli alunni e infine mettere a fuoco dove sia più urgente intervenire e con quali modalità.

Per quanto riguarda l’indagine sulle problematiche strutturali e infrastrutturali, le visite (per quanto non concluse) stanno già mettendo in evidenza criticità comuni: carenza di spazi adatti ad ospitare l’intera popolazione scolastica in modo adeguato, assenza di allacciamento all’energia elettrica, necessità di rinnovare parecchi degli edifici già esistenti (finestre mancanti o rotte, tetto perforato, mancanza di porte).

La recente modifica dei curricula scolastici, con l’aggiunta dell’insegnamento obbligatorio dell’ITC (information technology), sta mettendo in ulteriori difficoltà la maggioranza degli head teacher che si ritrovano assolutamente sforniti di pc e di insegnanti formati, senza considerare che tutti i giovani dal 7° al 12° dovranno sostenere un esame a novembre che difficilmente saranno in grado di superare.

Nuove sfide si aggiungono quindi a quelle “storiche” del nostro intervento in Zambia, dove sosteniamo a distanza oltre 1000 bambini in 28 scuole, tutte nell’area di Chipata, nella Provincia Orientale. Ci proponiamo di affrontarle anche attraverso indagini e focus group nella comunità sostenute, con l’intenzione di conoscere in modo sempre più approfondito la situazione dei bambini dal punto di vista del rispetto del loro diritto all’educazione, alla salute e al benessere, sempre nel rispetto dell’equità di genere.