Mi chiamo Abrar Mujahid e lavoro come Facilitatrice Psicosociale ad Alhutah – Lahj, per aiutare ragazze e ragazzi a ricostruire la propria vita e ritrovare il sorriso grazie al progetto Helpcode Educazione attraverso lo sport, finanziato da Uefa Foundation for Children .
A Lahji Gove, nello Yemen, le giovani vite conoscono la difficoltà troppo presto. Qui bambine e bambini affrontano esperienze traumatiche a causa del conflitto e dello sfollamento, tra cui la distruzione delle loro case, la perdita dei membri della propria famiglia e l’esposizione alla violenza e all’insicurezza.
Tutte le attività che organizziamo, dalle ricreative alle artistiche fino a quelle sportive, hanno l’obiettivo di creare un ambiente accogliente, dove possano guarire e trovare sollievo.
Attraverso il disegno e la pittura, li incoraggiamo a esprimere le loro emozioni ed esperienze; del resto, l’arte è un potente strumento per comunicare ciò che spesso le parole non riescono a trasmettere. È davvero toccante assistere alla trasformazione che avviene quando riversano il loro dolore e le loro speranze sui fogli da disegno. Le attività artistiche danno loro voce e li aiutano a elaborare i traumi in uno spazio sicuro e di supporto.
Ugualmente importanti sono i canti, i giochi e i racconti, con cui bambine e bambini possono vivere momenti di gioia e normalità in mezzo al caos che li circonda, riscoprire la bellezza dell’infanzia e creare ricordi duraturi.
Infine, le attività sportive: quale modo migliore per incanalare l’energia, coltivare la preparazione fisica e imparare a lavorare in squadra? Che si tratti di calcio, tennis, scacchi o tradizionali giochi yemeniti, lo sport riesce a infondere un senso di appartenenza e ripristinare un principio di normalità nelle loro vite.
Perché solo quando ci si sente coinvolti e responsabilizzati, si guarda la vita da una prospettiva diversa. Come è successo a Omar, un ragazzo profondamente traumatizzato e chiuso in se stesso, che faceva molta fatica a entrare in contatto con gli altri.
Ricordo bene la sua storia e i disegni che il ragazzo realizzava, rivelatori delle sue lotte interiori e delle sue paure e allo stesso tempo riflesso della resilienza che allenava e della speranza che nutriva verso un futuro migliore.
La sua vita è cambiata quando ha scoperto il suo talento nascosto per il calcio. In campo, infatti, ha lavorato sulla sua sicurezza e sull’interazione con i propri coetanei, stringendo amicizie che gli hanno dato un forte senso di appartenenza. Tanto che oggi guida una squadra di calcio che rappresenta la sua scuola e ha partecipato alle partite per i ragazzi under 16 organizzate da noi di Helpcode nel Governatorato di Lahj.
Ho riportato il viaggio di Omar come esempio perché è rappresentativo dell’importanza del lavoro che svolgiamo nel fornire a questi bambini opportunità di svago, arteterapia e sport, con cui guarire dalle loro esperienze passate e creare un futuro più luminoso.
È incredibilmente appagante assistere all’impatto positivo delle nostre attività su queste giovani anime, che attraverso il recupero della propria infanzia possono trovare gli stimoli per crescere.