Ken è il direttore della scuola primaria e pre-primaria del villaggio Sok San nell’Isola di Koh Rong, nel sud della Cambogia. Il nome dell’isola non vi dirà molto ma in realtà ha una grande popolarità, essendo stato per alcuni anni il set del reality show Survivor, divenuto famoso anche in Italia come l’Isola dei Famosi.

Il reality ha attirato l’attenzione di molti, colpiti dalla bellezza di bianche spiagge selvagge e dalla natura generosa di queste isole nella Provincia di Sihanoukville. Disabitate fino a pochi anni fa, a causa dei difficili collegamenti con il resto del Paese, ora contano una popolazione di circa 2.500 abitanti. Il turismo è aumentato in maniera esponenziale e lussuosi resort spuntano come funghi, soprattutto nei luoghi più suggestivi, senza troppa attenzione all’impatto ecologico e ai rischi per la conservazione dell’ambiente marino.

Un po’ come per i naufraghi del famoso reality, la vita su queste isole non è semplice, manca l’elettricità, la connessione internet è scarsa e accessibile solo ai turisti. Strade e infrastrutture sono carenti, non ci sono centri sanitari e le uniche scuole presenti (cinque tra primarie e infanzia e una secondaria) sono state costruite da Helpcode e altre organizzazioni negli ultimi 10 anni, solo grazie a donazioni private.

Ken è originario della Provincia di Kampot e non è stata una sua scelta quella insegnare in queste isole sperdute ma l’incarico gli è stato assegnato per estrazione. Stessa sorte è toccata anche agli altri 33 insegnanti dell’isola, che con un salario da poco aumentato a 250 dollari, devono trovarsi un alloggio e pagare i trasporti. Alcuni dormono nell’edificio destinato alla cucina, altri sotto un albero o ospitati temporaneamente dai villaggi locali.

Dobbiamo lottare quotidianamente contro l’assenteismo e la migrazione di famiglie e bambini”, dice il direttore della scuola. ‘Per molte famiglie l’educazione dei figli non è una priorità. Molti genitori preferiscono un aiuto in casa o nella pesca. I giovani, dopo i 14 anni sono più attratti dai ricavi che derivano dai piccoli lavori di pulizie, taxi, aiuto nelle guest-house dei turisti, e così abbandonano la scuola mettendo a rischio le loro possibilità future di un lavoro e vita migliore”.

 

 

‘Diversamente dai miei colleghi noi non abbiamo mai ricevuto nessun training o formazione. I responsabili ministeriali non vengono nelle isole e ci sentiamo abbandonati’ – continua Ken nel suo buon inglese. “Qual è la tua preoccupazione più grande?” Gli chiediamo. “Per me è l’approvvigionamento di materiale. Per raggiungere la prima città servono circa 2 ore e mezza di barca – a prezzi spesso elevati – e se c’è il mare grosso non è disponibile. Inoltre ci mancano i fondi per la manutenzione della scuola e dei bagni, al pomeriggio le classi sono buie perché manca la corrente e nell’isola ci sono spesso temporali e inondazioni”.

In Cambogia, le zone rurali e le aree più remote come le isole hanno tassi di abbandono scolastico molto elevati, soprattutto per le bambine. Anche la moglie di Ken, che è insegnante della scuola pre-primaria, ci conferma che le ragazze hanno più difficoltà a continuare la scuola, spesso perché devono aiutare in casa o in altri casi i genitori preferiscono mandarle a studiare in altre zone del Paese con i nonni o altri parenti.

Un trend, questo, confermato da un recente studio dell’UNICEF sull’impatto della migrazione sui bambini. Negli ultimi anni si è accentuata la migrazione interna di giovani, coppie e famiglie che lasciano i loro paesi d’origine per motivi economici o a seguito della malattia di un membro della famiglia. Ci si muove principalmente verso la capitale Phnom Penh, dove la popolazione è raddoppiata dal 1998 (da 567mila a 1.237.000 persone, con una crescita dell’8% annuo). I cambogiani migrano anche nei paesi vicini in cerca di lavoro, soprattutto in Corea del Sud, Malesia e Tailandia.

Non ci sono dati precisi sulle migrazioni di bambini in età scolare, ma si stima che nel paese circa l’8,3% del totale dei migranti abbia dai 10 ai 19 anni, di cui 3,25% tra i 10 e 14 anni. Molti dei bambini in età scolare che non seguono i genitori (82,4% dei child left behind) vengono lasciati ai nonni, che spesso non hanno la salute, i mezzi e le risorse per crescere adeguatamente i nipoti, lasciandoli spesso incustoditi e a fare piccoli lavori anche in tenera età.

Helpcode è presente delle isole di Kon Rong e Koh Rong Sanloem dal 2008. In questi anni abbiamo contribuito alla costruzione di 5 scuole pre-primarie, sostenuto le attività educative e fornito corsi di formazione agli insegnanti. Stiamo inoltre costruendo e riabilitando servizi igienici, organizziamo attività extracurricolari quali corsi d’inglese, corsi di nuoto e attività generatrici di reddito a sostegno delle famiglie più povere. Nell’aprile 2018 abbiamo concluso un assessment sulla qualità dell’istruzione nelle due isole[1] per promuovere un miglioramento della situazione educativa e di protezione dell’infanzia.

 

[1] ‘Quality education assessment on in Kon Rong and Koh Rong Sanloem: Challenges for remote Islands of Cambodia’, Helpcode, April 2018.