Sono rientrata da una missione in Mozambico qualche giorno fa, a dieci giorni dall’inizio dell’emergenza conseguenza delle alluvioni che hanno colpito la capitale, Maputo, e tutta la zona sud del Paese. Solo pochi giorni dopo, la notizia di un ciclone – poi declassato a tempesta tropicale – che si stava formando al largo delle coste del Madagascar e diretto verso il Mozambico si è aggiunta agli aggiornamenti quotidiani sul crescente numero di persone sfollate e di ettari di terra coltivata andati perduti a causa dell’alluvione. Nelle ultime due settimane, i casi di colera – già segnalati in varie zone del Paese almeno da settembre 2022, soprattutto in quel Nord interessato da un conflitto che ha prodotto due milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria – sono aumentati del 17%1.

Il Mozambico si trova dunque di fronte a crisi multiple e interconnesse tra loro, che avranno conseguenze anche nel medio periodo, dopo che la prima emergenza sarà rientrata. Secondo i dati diffusi da UN-OCHA e dal WFP2, sono 205.000 le persone che si trovano in zone alluvionate, di cui quasi 17.000 alloggiate in 16 centri di accoglienza temporanei perché le loro case non sono più accessibili, o sono state distrutte. Gli ettari di terra coltivata inondati sono oltre 70.000, nel periodo dell’anno che per molti contadini precede il raccolto del mais, ora andato perduto.

Nei prossimi giorni si prevedono piogge molto intense (tra i 100 mm/24h e i 200 mm/24h) che interesseranno le province di Gaza, Manica, Maputo, Inhambane e Sofala, causando inondazioni estese. I bacini fluviali dei principali corsi d’acqua del Paese sono al di sopra della soglia di allerta a causa di scarichi d’acqua più a monte dovuti alle continue precipitazioni nei Paesi vicini.

alluvione2_Moz_23

La tempesta tropicale Freddy dovrebbe colpire la zona di Vilankulos, nella Provincia di Inhambane, il 24 febbraio: secondo le stime preliminari, circa 400.000 persone vivono nelle aree della traiettoria prevista da Freddy. In totale, si stima che le inondazioni nel Mozambico centrale e meridionale possano interessare oltre 1 milione e mezzo di persone. Sono già stati segnalati danni a migliaia di case, vie di comunicazione, scuole, unità sanitarie, rete elettrica. Migliaia di persone sono senza elettricità, ci sono quasi 3.500 km di strade danneggiate o impraticabili a causa delle piogge. Le inondazioni fanno aumentare il rischio di diffusione del colera e di allargamento dell’epidemia a zone in cui non si erano ancora verificati casi.

Questa emergenza sarà seguita da una fase di crisi alimentare prolungata, conseguenza della perdita dei raccolti, del prevedibile aumento dei prezzi del cibo e del ritardo nell’avvio della prossima stagione agricola, che sarebbe dovuta iniziare a breve. I bambini perderanno giorni di scuola – a causa dei danni alle infrastrutture, dell’intransitabilità delle strade per quelli che vivono più distanti e in alcuni casi anche delle scelte delle famiglie, che potranno non avere i mezzi necessari per poter mandare i bambini a scuola.

Da qualche giorno, il Consiglio dei ministri del Mozambico ha dichiarato l’allerta rossa per accelerare e semplificare le operazioni di risposta. Vari attori stanno intervenendo per rispondere ai bisogni immediati con distribuzioni di alimenti, kit igienici, installazione di centri di accoglienza temporanei: si tratta del sistema dell’emergenza umanitaria – di cui anche Helpcode fa parte -, già attivo per la risposta alla crisi di Cabo Delgado, delle istituzioni locali, della società civile mozambicana.

Le zone colpite da questa crisi sono zone in cui Helpcode lavora da anni, con interventi a sostegno di scuole primarie, mense scolastiche, associazioni di produttori e produttrici agricole, in stretta collaborazione e dialogo con le istituzioni locali, con le famiglie e le comunità che vivono nelle zone di intervento. La settimana scorsa, i colleghi sul campo hanno distribuito kit alimentari e igienici a 173 famiglie sfollate del Distretto di Magude. C’è un dialogo diretto e costante con i direttori delle scuole, i membri delle associazioni, i funzionari delle istituzioni locali per monitorare la situazione, i bisogni, pianificare gli interventi da realizzare non appena le strade saranno transitabili per tentare di fare fronte ai bisogni alimentari e di salute, e per limitare i rischi di dispersione scolastica, in quella che sarà, per l’appunto, una crisi grave e multisfaccettata.

Le cause di effetti così devastanti e le necessità di interventi strutturali saranno certamente oggetto di discussione: ma intanto si fa fronte all’emergenza giorno per giorno, e ci si prepara per un peggioramento ulteriore della situazione.

Roberta Pellizzoli – Responsabile progetti in Mozambico

1 https://reliefweb.int/report/mozambique/mozambique-severe-tropical-storm-freddy-and-floods-flash-update-no4-23-february-2023

2 https://reliefweb.int/report/mozambique/wfp-mozambique-external-situation-report-1-20-february-2023?_gl=11s2vmgd_gaMTM2NDExMDQ3OC4xNjQ4NTcyODk2_ga_E60ZNX2F68*MTY3NzA5MzY5My40NC4xLjE2NzcwOTM2OTcuNTYuMC4w