“Quel giorno, il cielo è diventato scuro e non avevamo mai visto una cosa così. Abbiamo mandato a casa tutti i bambini. Però quando ha iniziato a piovere le persone della comunità si sono raccolte qui nella scuola, chi stava nelle aule, chi stava fuori, sotto la tettoia, tutti rannicchiati come uccellini. Il cortile della scuola qui davanti si è tutto riempito di acqua, sembrava un lago! Pezzi di tetto e lamiere hanno iniziato a volare, per fortuna è successo tutto di notte perché di giorno avrebbero potuto colpire e uccidere dei bambini”.
Il ciclone Idai ha provocato gravissimi danni strutturali alla scuola di Pungwe (Gorongosa), come testimoniamo le parole del suo direttore, Américo Isaque Tomas. Due delle sette aule sono inagibili e anche i bagni sono inutilizzabili perché collassati nel terreno. In questo momento i 685 alunni che la frequentano si dividono in turni – quello del mattino e quello del pomeriggio – ma cinque sezioni sono costrette a seguire le lezioni all’aria aperta, sotto gli alberi, seduti in terra con il quaderno appoggiato sulle gambe. 40, 50, a volte 60 bambini sotto un albero con una piccola lavagna portatile a disposizione. Può sembrare divertente, romantico, “tipicamente” africano – ma non lo è, e la carenza di aule con banchi, sedie e lavagne è uno dei principali indicatori di arretratezza del sistema educativo di un Paese.
Il tetto di un’aula della scuola di Pungwe.
I servizi igienici della scuola di Pungwe.
Il mese scorso, grazie alla generosità di sostenitori come te, abbiamo iniziato a ricostruire i bagni della scuola: due bagni per i maschi, due per le femmine, e due per i professori. Non sono ancora sufficienti, ma sono fondamentali per limitare la defecazione a cielo aperto; perché con un sistema sanitario al collasso, il Mozambico non può permettersi un’epidemia di colera.
Ma non vorremmo che il nostro impegno si fermasse qui, e abbiamo un progetto più ambizioso.
Le fondamenta dei bagni della scuola di Pungwe.
Gli scavi per la realizzazione dei nuovi bagni.
Aiutaci a ricostruire, entro la fine dell’anno, le due aule che il ciclone ha distrutto, per fare in modo che tutti i bambini della scuola di Pungwe possano godere del diritto di fare lezione seduti ad un banco, davanti ad una grande lavagna, protetti dalla pioggia, dal freddo o dal caldo torrido.
Ogni aula ha una porta e 7 finestre, per garantire areazione e luce adeguata, e viene costruita secondo le disposizioni tecniche approvate dal Ministero dell’Educazione, UN-Habitat e UNICEF per l’edificazione di strutture cosiddette “resilienti”. Costruire due aule e arredarle costa circa 32.000 euro.
Possiamo farcela, con il tuo supporto e la collaborazione delle famiglie della scuola: loro fabbricheranno mattoni di argilla, noi prepareremo un pasto caldo per chi verrà a dare una mano. Ci servono lamiere per il tetto, pittura, finestre, banchi e lavagne.
Fai la tua donazione per la scuola di Pungwe e i 685 bambini che la frequentano.