A Ek’abana (il centro che sosteniamo a Bukavu, in Repubblica Democratica del Congo) il sabato è il giorno più atteso della settimana. Appena finita la scuola, le ragazze ospiti mangiano a grande velocità e corrono subito per mettersi le scarpe migliori e l’abbigliamento migliore per… fare sport! 

Da qualche settimana a Ek’abana il sabato è infatti diventato il sabato sportivo, un pomeriggio dedicato al movimento.  

Indossati vestiti comodi e allacciate le scarpe da ginnastiche, le ragazze e le bambine del centro volano cariche di entusiasmo fino al campo sulla collina. I primi minuti sono di totale liberà, dedicati a correre, saltare, sbizzarrirsi in giravolte, capriole, scivolate e tutto quello che vogliono fare. Rumorose risate e sorrisi genuini accompagnano queste evoluzioni come una musica leggera. 

Bambine giocano a Bukavu

Sfogate liberamente le prime energie, si passa, dopo qualche minuto di stretching, alla spiegazione del gioco che si terrà quel giorno. I visi si fanno seri, l’attenzione è massima, nessuna vuole farsi sfuggire le regole, neanche la più minima sfumatura.  

L’attività fisica stimola l’attenzione, la concentrazione e la memoria e aiuta a sviluppare e migliorare la coordinazione. È fondamentale per lo sviluppo cognitivo e fisico di bambine e ragazze, ancora di più per quelle ospiti di Ek’abana. Nonostante la giovane età hanno già una storia difficile e di sofferenza nel proprio bagaglio di vita, per questo motivo per noi è importante garantire loro uno spazio in cui il gioco è al centro: ritrovano così la loro dimensione di bambino, di felicità e allegria spensierata.     

Attraverso il gioco si ha l’opportunità di misurarsi con le proprie capacità e i propri limiti, accettare le sconfitte, misurarsi con regole e ruoli, apprendere l’importanza della cooperazione per il raggiungimento di un obiettivo comune.