Il 15 luglio il Parlamento mozambicano ha approvato all’unanimità un pacchetto di riforme di legge estremamente rilevante per i diritti delle bambine e delle donne. Include, tra le altre: l’abolizione della clausola che permette il matrimonio a partire dai 16 anni con il consenso dei genitori; l’estensione dei diritti di successione alle unioni di fatto, fino ad oggi erano escluse dalla linea ereditaria; l’ampliamento dell’ambito di applicazione della “Legge sulla famiglia” che sancisce l’uguaglianza dei diritti e dei doveri dei coniugi.

 

La riforma sui matrimoni precoci ha una portata storica perché rende questa pratica un reato perseguibile penalmente, senza eccezioni: secondo la nuova legge, nessuna unione potrà essere celebrata fino a che entrambi i partner non abbiano compiuto 18 anni. Un maggiorenne che sposa o ha relazioni sessuali con una minorenne è passibile di una pena che va dagli 8 ai 12 anni di carcere. I funzionari pubblici che celebrano o autorizzano un matrimonio con una minorenne rischiano una pena tra i due e gli otto anni, mentre per le autorità tradizionali o religiose la pena è fino a due anni. I genitori, custodi o parenti sono passibili di una condanna dai due agli otto anni di carcere se danno in sposa una minorenne in cambio di denaro, di beni, per ripagare un debito o per adempiere a un impegno preso in precedenza

 

Si tratta, per l’appunto, di una legge storica in un Paese in cui il 48,2% delle ragazze viene dato in sposa prima dei 18 anni, secondo i dati dell’Unicef. Le norme sociali e le tradizioni favoriscono i matrimoni precoci, la povertà diffusa li rende un’opportunità di guadagno “di emergenza” per la famiglia di origine. Attraverso la pratica del lobolo, il “prezzo della sposa”, lo sposo o la sua famiglia paga una quota in denaro o in beni alla famiglia della sposa. Negli ultimi anni questo “contratto” tradizionale si è trasformato in una strategia per far fronte alle numerose crisi che le famiglie hanno affrontato e che hanno fatto aumentare la povertà e l’insicurezza alimentare nelle zone rurali.

 

Una ragazza legge un libro in una scuola

Una ragazza mozambicana in un momento di studio

Il distretto di Moamba, nel Sud del Paese, è colpito da anni da una siccità diventata ormai cronica. Qui sta tornando a diffondersi una pratica chiamata “matrimonio per prenotazione”: uomini più o meno giovani “prenotano” una bambina per sposarla “quando sarà pronta”. L’accordo prevede che il futuro sposo dia regolarmente alla famiglia della bambina un po’ di denaro, cibo, o compri per lei effetti personali.

 

Nei distretti di Gorongosa e Maringue, nella Provincia di Sofala, i matrimoni precoci rimangono una delle cause principali di abbandono scolastico tra le bambine. Dalle rilevazioni dello staff di Helpcode emerge che il matrimonio delle figlie è una sorta di strategia di sopravvivenza delle famiglie, un piano di emergenza per far fronte alle conseguenze del conflitto che ha colpito la zona tra il 2013 e il 2016, alla prolungata siccità e, oggi, all’impatto del ciclone Idai.

 

Il valore del lobolo pagato dallo sposo è molto inferiore rispetto al passato (spesso è un sacco di mais, o di riso). È frequente dare le figlie in sposa anche per ripagare un debito: in un contesto di crisi cronica, le figlie sono una risorsa che può essere venduta. Nel corso delle discussioni con i consigli scolastici degli istituti che Helpcode sostiene, abbiamo sentito la rassegnazione di alcuni genitori: “una bambina a scuola non ha futuro: dove vanno le bambine con la scuola? Alla fine si possono solo sposare”. Per questo, molti tendono a lasciare le bambine a casa da scuola quando raggiungono la pubertà e iniziano a negoziare un matrimonio.

 

Così, gli insegnanti si ritrovano ad andare casa per casa a convincere le famiglie dell’importanza della scuola sia per i bambini sia per le bambine. Con il progetto “Cultura e pace mano nella mano per lo sviluppo di Gorongosa”, lavoriamo con gli insegnanti di 26 scuole per promuovere la riflessione su questo tema insieme alle comunità. Per farlo, utilizziamo l’approccio dell’educazione alla pace sviluppato dalla Scuola di Pace di Monte Sole e le tecniche del teatro dell’oppresso.

 

Una ragazza mozambicana riceve il diploma

Sonia, una ragazza sostenuta con il sostegno a distanza di Helpcode, mentre riceve il diploma. Leggi qui la sua storia.

L’analisi delle cause che portano le famiglie a far sposare le figlie minorenni mostra un duplice aspetto. Da un lato, la rilevanza della legge appena approvata, che fornisce uno strumento legale cruciale per la difesa dei diritti delle bambine; dall’altro, la complessità del contesto in cui questa pratica avviene. In questo senso, la legge è solo l’inizio di un processo che necessita di campagne informative, di sensibilizzazione, di costruzione congiunta di alternative, del miglioramento dell’istruzione. Solo così si pone davvero fine ad una pratica che ha un impatto devastante sui diritti di migliaia e migliaia di bambine mozambicane: non permette loro di scegliersi un futuro; impedisce loro di studiare; aumenta il rischio di esposizione alla violenza e accresce l’isolamento sociale; contribuisce al peggioramento delle condizioni di salute a causa dei rischi legati alle gravidanze in giovanissima età.

 

La legge che è stata approvata è una grande vittoria per tutti coloro che lavorano per proteggere i diritti delle bambine e che hanno portato avanti questa istanza (in particolare, l’ampia “Coalizione per l’eliminazione dei matrimoni prematuri” che ha elaborato la proposta di legge). Ma è solo il primo passo del cammino ancora lungo di una legge che deve diventare lettera viva nel Paese.

 

Helpcode continua il suo impegno costante in questo ambito perché, come ci ricorda Laura Ramos Adamo, agronoma del progetto “Profili”: “basta studiare e tu già diventi una donna capace di fare qualunque tipo di cosa, di decidere quello che desideri, di avere le capacità per scegliere quello che vuoi per il tuo futuro”.