Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: il 20 novembre di 26 anni fa veniva approvata la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, il trattato internazionale sui diritti umani più rapidamente e largamente ratificato nella storia. La Convenzione ha cambiato il modo in cui i bambini vengono considerati, da oggetto passivo delle nostre cure e della nostra solidarietà a soggetti con diritti specifici e riconosciuti: l’accettazione senza precedenti da parte della comunità internazionale, insieme ai progressi che si sono effettivamente registrati in questi anni (come l’aumento delle iscrizioni alla scuola primaria o la diminuzione della mortalità infantile), non devono tuttavia farci dimenticare quanta strada ancora resta da fare nel mondo per dare concreta realizzazione ai diritti dei bambini.

Prendiamo come spunto di riflessione il caso di un paese specifico, e di un diritto specifico: andiamo in Mozambico, parliamo di diritto all’educazione.

Solo un mese fa, a Maputo, durante la tavola rotonda voluta dal Ministero dell’Educazione e rivolta a tutte le ONG nazionali e internazionali impegnate nel settore, tra cui Helpcode, sono emersi dati sconcertanti. I 5 milioni e mezzo di alunni iscritti al ciclo primario hanno a disposizione un totale di 12.000 scuole, di cui solo il 50% consente di concludere i 7 anni previsti dal primo percorso scolastico. Ad aggravare la situazione vi è la condizione delle aule, nel 57% dei casi precarie e inadeguate alla loro funzione.

 

 

Secondo i dati che sono stati resi noti, solo 6 bambini su 100 sanno leggere al livello previsto al termine del secondo anno di scuola e due terzi dei bambini che si erano iscritti a scuola nel 2008 non sono arrivati alla conclusione del ciclo di studi primario nel 2014.

I problemi di apprendimento degli alunni (il livello è di 23 su 100, il peggiore tra quelli rilevati da una recente ricerca) sono strettamente collegati al basso livello di conoscenze e competenze degli insegnanti (anche questo il peggiore tra i registrati), così come al loro numero insufficiente e all’alto tasso di assenteismo.

In 18 distretti il rapporto tra insegnanti e alunni è di 1 a 80. L’assenteismo giornaliero dei professori tocca il 45% e il tempo di lezione mediamente dedicato all’insegnamento ogni giorno è di solo un’ora e 41 minuti (la media negli altri paesi è sempre superiore alle 2 ore e 20 minuti).

La realizzazione del diritto all’educazione per i bambini in Mozambico è ancora lontana, così come quella di molti altri diritti, in molti altri paesi del mondo. La Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia anche quest’anno è arrivata a ricordarcelo.