Il 27 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Turismo, un appuntamento che ogni anno richiama l’attenzione sul ruolo e l’importanza del turismo a livello globale.
La ricorrenza, promossa dalle Nazioni Unite, mette in evidenza come il turismo influenzi la crescita economica, lo scambio culturale e la comprensione tra i popoli. Il turismo costituisce infatti uno strumento in grado di valorizzare territori generando beneficio economico e rende possibile il particolar momento dell’incontro tra diversi gruppi sociali: la comunità ospite e ospitante. Il settore turistico è uno dei pochi che ha conosciuto un’inesorabile crescita a livello nazionale e internazionale a partire dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.
Quest’anno il tema è sul turismo responsabile, un approccio che unisce giustizia sociale ed economica, tutela dell’ambiente e rispetto delle culture locali. Adottare uno stile di viaggio consapevole significa contribuire alla salvaguardia dei territori e al benessere delle comunità ospitanti, trasformando ogni esperienza in un incontro il più possibile autentico e rispettoso.
In questo articolo approfondiamo il ruolo dell’UNWTO, l’approccio del turismo responsabile e la sua declinazione nei progetti di cooperazione internazionale, in particolar modo i progetti che Helpcode porta avanti in Mozambico e Tunisia.
La Giornata Mondiale del Turismo è stata istituita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel settore turistico. La decisione venne presa nel 1979, durante la terza Assemblea Generale dell’UNWTO a Torremolinos, in Spagna.
La data del 27 settembre non è casuale. È stata scelta per due motivi:
Ogni anno la Giornata ha un tema specifico. Per il 2025, l’UNWTO ha scelto “Turismo e trasformazione sostenibile” (Tourism and Sustainable Transformation). La sede ospitante dell’evento centrale è a Melaka, in Malesia.
Il tema di quest’anno, sulla trasformazione sostenibile, mette in luce il potere trasformativo del turismo come agente di cambiamento positivo. Perché questo avvenga servono però buona governance, pianificazione strategica e obiettivi chiari, in linea con l’Agenda 2030.
Il turismo, infatti, non è solo un settore economico: è un motore di progresso sociale, che può generare lavoro, educazione e nuove opportunità per tutti. Per massimizzarne i benefici è fondamentale che sia inclusivo, sostenibile e giusto.
La Giornata 2025 è quindi l’occasione per condividere esempi e pratiche innovative su come il turismo possa ridurre l’impatto ambientale, promuovere l’inclusione sociale e rafforzare la pace a livello internazionale.
Il turismo ha tuttavia derive complesse, impatti negativi che sono ormai noti. A questo proposito, tra i possibili fenomeni generati dagli impatti si riconosce il leakage, la “fuga” dei proventi legati dal turismo spesso in mano a pochi gruppi, originari dai paesi da cui provengono i turisti (gruppi alberghieri, tour operator, compagnie aeree), l’overtourism. A questo proposito, la necessità di promuovere un turismo declinato secondo un approccio di sostenibilità e responsabilità è diventata sempre più diffusa. In questo senso, ìl turismo in particolar modo nella sua accezione “responsabile” può rappresentare un possibile nesso tra patrimonio, ambiente e autodeterminazione delle sue comunità, diventando motore di sviluppo locale.
Turismo responsabile: di cosa si tratta
Il turismo responsabile pone al centro la comunità ospitante, rendendola attore attivo dell’esperienza: è in grado di coniugare e attuare secondo principi di equità lo sviluppo delle comunità.
Secondo l’Associazione Italiana di Turismo Responsabile (AITR):
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.
Le radici di questo approccio risalgono agli anni Ottanta. Nel 1987 il Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite definì lo sviluppo sostenibile come “quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. L’anno successivo, nel 1988, l’UNWTO fornì una prima definizione di turismo sostenibile: un fenomeno capace di restare vitale nel tempo senza alterare l’ambiente naturale, sociale e culturale e senza ostacolare lo sviluppo di altre attività economiche e sociali.
Un ulteriore passo avanti fu fatto nel 1995, con la Conferenza mondiale sul turismo sostenibile di Lanzarote, dove venne adottata la prima Carta del Turismo Sostenibile, che fissava principi e linee guida a livello internazionale.
Il riconoscimento definitivo è arrivato nel 2015, quando l’ONU ha inserito il turismo sostenibile tra gli obiettivi dell’Agenda 2030. In questo quadro, il turismo responsabile non si limita a proteggere l’ambiente e le culture, ma diventa anche uno strumento di sviluppo equo e inclusivo, favorendo la partecipazione delle comunità locali, la comprensione reciproca tra culture e la cooperazione internazionale.
In Italia, il principale punto di riferimento è l’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), nata nel 1998. Ispirandosi alle dichiarazioni internazionali, l’AITR ha elaborato diverse Carte Etiche dedicate a settori specifici, come la Carta per l’ospitalità responsabile, quella per il turismo sostenibile e la Carta Etica per il Turismo Scolastico. Questi documenti offrono linee guida concrete per viaggiatori, operatori e comunità che vogliono praticare un turismo davvero responsabile.
I benefici del turismo responsabile per le comunità locali sono numerosi, tra cui i principali:
L’UNWTO è l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel turismo. Riunisce sia attori governativi (Paesi membri e associati) sia non governativi (membri affiliati), che collaborano per promuovere un turismo sostenibile a livello globale.
Fondata il 1° novembre 1975, ha sede centrale a Madrid e uffici regionali a Nara (Giappone) per l’Asia e il Pacifico e a Riyadh (Arabia Saudita) per il Medio Oriente. Sono previste aperture future anche in Brasile e Marocco.
L’UNWTO lavora per integrare il turismo nelle agende nazionali e internazionali, mettendo in evidenza il suo potenziale per ridurre la povertà, creare lavoro, promuovere innovazione e contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La sua azione si concentra in particolare su cinque priorità:
Attraverso assistenza tecnica e progetti di sviluppo in oltre 100 Paesi, l’UNWTO promuove pratiche turistiche inclusive e rispettose, supporta start-up innovative e individua nuove opportunità di investimento.
Un pilastro fondamentale dell’attività dell’UNWTO è il Codice Mondiale di Etica del Turismo, adottato nel 2001 (Risoluzione ONU A/RES/56/212).
Il Codice contiene 10 articoli che stabiliscono principi guida per uno sviluppo turistico responsabile: dal rispetto reciproco alla tutela del patrimonio, dai diritti e doveri di turisti e operatori fino alla libertà di movimento e al diritto al turismo. L’applicazione del Codice è affidata al Comitato Mondiale per l’Etica del Turismo, organo interno dell’UNWTO.
In Italia, la promozione del Codice è affidata al Centro per la promozione del Codice Mondiale di Etica del Turismo, oggi sotto la responsabilità del Ministero del Turismo (MiTur). Il Centro ha il compito di diffondere i principi del Codice e sensibilizzare tutti gli attori del settore (istituzioni, operatori, imprese e comunità locali) a integrare criteri etici e responsabili nelle politiche e nelle pratiche turistiche. L’obiettivo è garantire che il turismo non comprometta l’ambiente e il patrimonio culturale, ma generi benefici concreti per le comunità ospitanti.
Helpcode è impegnata in diversi Paesi per promuovere forme di turismo responsabile e sostenibile.
Tra i progetti più significativi ci sono quelli avviati in Mozambico e in Tunisia, due contesti molto diversi dove portiamo avanti molteplici attività. Tra queste, due progetti hanno come obiettivo valorizzare le risorse locali e creare nuove opportunità per le comunità.
In Mozambico, il progetto AGEO (Ambiente, Green/Blue Economy e Occupazione) sostiene la gestione sostenibile delle risorse naturali marine e costiere nella penisola di Macaneta, nella provincia di Maputo, una zona fortemente esposta al turismo e a rischi ambientali. L’area è infatti minacciata dall’erosione costiera dovuta a fenomeni climatici estremi e dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, fattori che hanno compromesso l’equilibrio di questo fragile ecosistema.
Per affrontare queste sfide, AGEO lavora insieme agli attori locali con iniziative concrete:
L’obiettivo è preservare il patrimonio naturale di Macaneta e garantirne la bellezza anche alle future generazioni. Il progetto, della durata di tre anni, è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
In Tunisia, nella regione di Jendouba (nord-ovest del Paese), Helpcode promuove il progetto TRAME (TRAdizione e Innovazione per nuovi MEstieri nel turismo sostenibile In Tunisia), il cui obiettivo è la promozione dello sviluppo locale attraverso il turismo responsabile, promuovendo mestieri innovativi e legati alla tradizione.
Qui il turismo sostenibile diventa una leva per creare lavoro e inclusione sociale, soprattutto per giovani e donne.
Le azioni principali prevedono:
In pratica, TRAME forma artigiani e guide, supporta nuove imprese e rafforza le istituzioni locali, così che il turismo possa diventare davvero un motore di sviluppo sostenibile.
Il futuro del turismo dipende dalla capacità di renderlo sempre più responsabile e sostenibile. Solo così potrà continuare a portare benefici senza compromettere i territori e le comunità che lo ospitano.
Un turismo responsabile è infatti capace di:
Per Helpcode questi principi non sono solo una prospettiva per il futuro, ma valori concreti che guidano ogni progetto.
In Mozambico, ad esempio, il turismo diventa uno strumento per difendere il fragile equilibrio ambientale della penisola di Macaneta; in Tunisia è leva di sviluppo e inclusione per i giovani della regione di Jendouba.
Investire oggi in un turismo responsabile significa dunque costruire un modello che non lascia indietro nessuno: un turismo che educa, che crea relazioni autentiche e che contribuisce al progresso comune. È questa la strada per trasformare il viaggio in una risorsa di pace, solidarietà e sviluppo sostenibile per le generazioni future.
Scegliere il turismo responsabile significa dare valore alle persone che li abitano e al loro ambiente e cultura. Ogni viaggio può diventare un gesto concreto di rispetto e solidarietà, capace di costruire un futuro più equo e sostenibile. Sta a noi, come viaggiatori e come cittadini, fare la differenza.