La crisi umanitaria e di protezione conseguenza del conflitto nel Nord del Mozambico riguarda attualmente più di 800 mila persone che vivono in una situazione di sfollamento prolungato nella Provincia di Cabo Delgado. La violenza contro i civili perpetrata da gruppi statali non armati, e le ripercussioni che questa ha avuto, ha generato una crisi complessa a Cabo Delgado e nelle Province limitrofe: le persone sono state costrette a fuggire dalle loro case più volte in cerca di un luogo sicuro dove vivere e di opportunità di sostentamento. Negli ultimi mesi, oltre 400 mila persone sono tornate nelle loro comunità di origine, dove i bisogni di protezione e di accesso ad opportunità di reddito sono estremamente elevati. In questo quadro, la violenza basata sul genere, compreso lo sfruttamento e l’abuso sessuale, rimane pervasiva ed uno dei rischi maggiori per donne e ragazze sfollate e per le cosiddette “returnees”, coloro che ritornano nel loro territorio d’origine dopo un periodo trascorso altrove.
Helpcode, in partenariato con l’Altro Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e in collaborazione con il Grupo de Mulheres de Partilha de Ideias de Sofala (GMPIS), realizza un progetto volto a promuovere l’empowerment economico e sociale delle donne che vivono nei campi per sfollati nel distretto di Mueda e delle donne rientrate nelle loro comunità di origine nel distretto di Palma.
Il progetto ha due componenti:
Le donne possono così lavorare collettivamente sul trauma, e trovare insieme gli strumenti e le strategie per superarlo e ripartire, formandosi tanto dal punto di vista delle competenze tecniche tanto da quello della gestione finanziaria, per potere gestire al meglio le loro attività economiche.
La formazione comprende uno studio partecipativo del mercato – al fine di identificare opportunità sostenibili di microimpresa -, nozioni di matematica, contabilità, gestione e vendita e prevede alla fine la consegna di un kit composto da materiali adatti al tipo di attività su cui le diverse beneficiarie decidono di puntare. Le principali attività realizzate dalle donne riguardano la produzione e la vendita di cibo, stuoie di bambù o sapone, e la rivendita di prodotti al dettaglio nelle zone meno servite.
Sono trascorse diverse settimane dalla consegna dei kit e a Mueda abbiamo deciso di condurre un’analisi di monitoraggio post-attività con chi ha partecipato all’iniziativa. Il 65% delle donne ha dichiarato di sentirsi sicura e forte dopo la formazione, mentre il 33% sostiene che il proprio reddito complessivo sia aumentato significativamente.
Questi due aspetti hanno implicazioni determinanti sull’empowerment socio-economico delle donne, contribuiscono al cambiamento nella gestione delle risorse e dei processi decisionali all’interno della famiglia e, soprattutto, costituiscono tanto una misura di mitigazione del rischio di violenza, tanto una forma di emancipazione che permette alle donne sopravvissute alla violenza di ricostruire una strategia di vita stabile.
Un cambiamento su cui continuiamo a lavorare insieme alle donne, alle loro famiglie, alle istituzioni locali: perché la responsabilità di vivere in un ambiente libero dalla violenza è di tutti e di tutte.
Roberta Pellizzoli
Responsabile Paese Mozambico