Gli ospedali sono al collasso, senza bombole d’ossigeno, ventilatori polmonari e medicinali. Chi riesce a essere ricoverato, deve procurarsi le bombole da solo, ma ce n’è un’enorme carenza. Molte persone, invece, sono costrette a rimanere fuori dalle strutture ospedaliere, in attesa di assistenza: i posti letto sono tutti occupati e molti ospedali sono stati convertiti in centri COVID-19.”

 

È una gravissima emergenza quella che ci testimoniano le dure parole di Bharat, Responsabile Paese Helpcode in Nepal. Da metà aprile, il numero di contagiati tra la popolazione nepalese è salito in maniera esponenziale, arrivando a raddoppiare ogni giorno. Il sistema sanitario, impreparato a una situazione di tale portata, ha ormai superato il punto di rottura e non è più in grado di far fronte alla nuova ondata di COVID-19.

 

Il lockdown in Nepal è iniziato solo lo scorso 29 aprile, circoscritto prima a Kathmandu, capitale e città più popolosa del paese, ed esteso poi a tutta la nazione almeno fino al 27 maggio.

Fuori da Kathmandu, la minor densità di popolazione e le dimensioni contenute dei centri abitati hanno fatto sì che i contagi fossero minori. Ma, come ci ha amaramente raccontato Bharat: “se ti ammali in un villaggio e ti aggravi, rischi ancora di più perché le strutture sanitarie di quelle aree non hanno nemmeno delle sale di rianimazione.”

 

In Nepal, l’emergenza sanitaria e le restrizioni stanno provocando anche una grave crisi alimentare. Molti abitanti di Kathmandu, lavoratori a giornata, hanno perso il loro reddito ed è per loro quasi impossibile riuscire a garantire un pasto alle loro figlie e ai loro figli. Così è anche per chi ha fatto ritorno nei villaggi di provenienza, dove possiede un pezzo di terra ma non le capacità per renderlo una fonte di sussistenza sufficiente.

A ciò, si aggiunge la chiusura delle scuole, in cui bambine e bambini avevano un pasto giornaliero garantito nelle mense, un fattore importantissimo per la loro sicurezza alimentare.

 

Dona ora un pacco alimentare a una famiglia nepalese

 

Mamma e papà hanno fatto sacrifici enormi per riuscire a mantenerci, ma finora ce l’avevano fatta, anche grazie a chi ci aiuta da lontano – ci ha raccontato Sangita, primogenita di quattro sorelle che frequenta una delle scuole che sosteniamo a Kathmandu. Ora però, non riescono più. È così triste vedere il loro sguardo quando ci dicono che quel giorno non potremo mangiare nemmeno un pezzo di pane.”

 

Siamo molto preoccupati per tutti i bambini e le bambine che sosteniamo in Nepal e per le loro famiglie, come Sangita, le sue sorelle e i suoi genitori. Molti rischiano di essere vittime di denutrizione, con conseguenze durature sulla loro salute, sulla loro crescita e sul loro percorso di sviluppo.

Dobbiamo intervenire al più presto. C’è bisogno immediato di un aiuto per portare a tutte queste famiglie in difficoltà pacchi alimentari e garantire che abbiamo qualcosa da portare in tavola tutti i giorni in questo momento di grande emergenza.

 

Con:

 

Dona ora 

 

Ogni pacco contiene: riso, lenticchie, farina, olio, zucchero e sale in quantità necessarie per sostenere una famiglia media nepalese (circa 7 persone). 

 

Le bambine e i bambini nepalesi hanno bisogno urgente di te. Ridai loro un futuro e la speranza.