21 MARZO 2019
La città portuale di Beira, in Mozambico, in cui vivono circa 500mila persone, è stata quasi completamente isolata, il 90% della città è stato distrutto, e le testimonianze parlano di corpi che galleggiano per le strade allagate. I soccorsi sono complicati dalle piogge, oltre che dall’isolamento delle zone colpite.
Helpcode Italia Onlus è presente in Mozambico da oltre trent’anni nella provincia di Sofala, tra Beira e Gorongosa, e in queste ore sta lavorando fianco a fianco con le comunità e le autorità locali per distribuire beni di prima necessità (kit igienici e sanitari) e predisporre tende da campo adibite ad uso scolastico.
Per sostenere l’attività di Helpcode Italia Onlus in favore delle comunità del Mozambico colpite dal ciclone Idai. è possibile fare una donazione andando sul sito www.helpcode.org o con un versamento all’ IBAN IT 59 I 03111 01401 000000004218 con causale “Emergenza Mozambico”.
Il ciclone Idai ha devastato Beira e tutta la provincia di Sofala, in Mozambico. Beira è la seconda città del Paese, conta quasi 500mila abitanti, e il 90% dei suoi edifici è stato distrutto. Le strade per raggiungere l’area colpita sono impraticabili, la rete elettrica e le comunicazioni sono interrotte.
Grave si prospetta la situazione sanitaria: il rischio di un’epidemia di colera è fortissimo per la contaminazione delle acque; diversi reparti dell’ospedale centrale di Beira sono inagibili e la maggior parte dei centri sanitari non è in grado di far fronte all’emergenza. A queste criticità si aggiunga anche la scarsità del cibo, con i magazzini delle riserve alimentari e le sementi per le coltivazioni andati completamente distrutti.
Le cifre, che parlano, al momento, di 468 morti e 600.000 persone a rischio per gli effetti del ciclone, sembrano purtroppo destinate a crescere. Secondo il Presidente mozambicano Filipe Nyusi, i morti potrebbero essere addirittura un migliaio. Il ciclone tropicale Idai, che ha colpito la scorsa settimane le coste del Mozambico e che ha provocato morti e devastazioni anche in Zimbabwe e in Malawi, potrebbe essere «uno dei più gravi disastri ambientali ad aver colpito l’emisfero meridionale», stando a quanto dichiarato da un funzionario delle Nazioni Unite.
“Helpcode Italia Onlus ha sede nazionale a Genova, ma da oltre trent’anni opera in Mozambico – spiega Alessandro Grassini segretario generale di Helpcode –. Proprio nella provincia di Sofala, tra Beira e Gorongosa, in queste ore stiamo lavorando fianco a fianco con le comunità e le autorità locali per identificare i bisogni prioritari su cui intervenire, distribuire beni di prima necessità con kit igienici e sanitari e la distribuzione di viveri sotto il coordinamento del gruppo “logistica” delle Nazioni Unite. Quando sarà conclusa la fase di emergenza, lavoreremo alle opere di ricostruzione, installazione di tende-scuola per consentire la ripresa delle attività scolastiche e riattivazione delle coltivazioni andate totalmente distrutte. Per sostenere la nostra attività a favore della popolazione del Mozambico è possibile fare una donazione sul silto helpcode.org o tramite un versamento. L’aiuto di tutti in queste ore è fondamentale”.
Idai è un ciclone tropicale – un uragano che si è sviluppato nell’emisfero meridionale – ma i cicloni in Mozambico sono un fenomeno piuttosto raro, e difficilmente raggiungono questa intensità. Se i venti dei pochi cicloni superano i 200 chilometri orari un paio di volte ogni dieci anni, quelli di Idai hanno raggiunto i 315 chilometri orari nel momento di massima velocità. È un’intensità paragonabile a quella dell’uragano Irma, che colpì la Florida nel 2017, uno dei più violenti degli ultimi vent’anni: ma quando giovedì scorso Idai ha colpito le coste del Mozambico erano passate meno di 24 ore dal momento della sua massima intensità.
“La situazione nelle province colpite dal ciclone Idai è tragica e in questo momento la priorità rimane quella di salvare la vita alle persone rifugiate sui tetti e sugli alberi – racconta Paolo Gomiero, Responsabile Paese Helpcode in Mozambico –. Mancano cibo, acqua e medicine; i sopravvissuti hanno perso ogni cosa. Se tutte queste persone potessero urlare insieme la loro sofferenza sarebbe un coro assordante. Una tragedia, risultato della complessità di confrontarsi con eventi naturali sempre più estremi”.
Per fare questo Helpcode ha bisogno però dell’aiuto di tutti e ha aperto una raccolta fondi in favore delle comunità del Mozambico colpite dal ciclone Idai. È possibile fare una donazione andando sul sito www.helpcode.org o con un versamento all’ IBAN IT 59 I 03111 01401 000000004218 con causale “Emergenza Mozambico”.
Per informazioni e/o richiesta di interviste al Segretario Generale Alessandro Grassini e alla Responsabile dei progetti in Mozambico Roberta Pellizzoli, è possibile contattare l’ufficio stampa Helpcode c/o INC Istituto Nazionale per la Comunicazione
Elena Mastroieni 06.44160843 – 334.6788706 – e.mastroieni@inc-comunicazione.it
Francesca Riccardi 06.44160887 – 335.7251741 – f.riccardi@inc-comunicazione.it
Francesco Asti – francesco.asti@helpcode.org