Il mio sogno è essere un contadino, ma farlo bene e sostenere la mia famiglia grazie al lavoro nei campi.
Mi ha raccontato questo un ragazzo di 16 anni proveniente dall’Associazione Chipene nel distretto di Magude, dopo aver concluso un corso di formazione della durata di tre mesi, nel quale ha appreso tecniche per la produzione migliorata di ortaggi, ma anche come produrre polli da carne o da uova, pratiche di trasformazione dei prodotti agricoli e tecniche di marketing in ambito agricolo. Tre mesi in cui il nostro giovane agricoltore ha condiviso spazi, emozioni, lezioni in aula e nei campi, insieme ad altri ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 30 anni, per un totale di 90 persone. Tutti i giovani partecipanti alla formazione provengono dalle zone in cui opera il progetto Dal Campo al Mercato, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo (AICS), e tutti hanno un collegamento diretto con una delle 30 associazioni assistite dal personale di progetto soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo agricolo.
Il progetto Dal Campo al Mercato dal 2022 prevede una serie di attività per migliorare la vita di 1000 e più beneficiari, la maggior parte donne, che vivono nei distretti di Magude, Manhiça e Moamba, nella Provincia di Maputo. Il progetto è in partnership, tra le altre, anche con l’Associazione Mozambicana dei Giovani Imprenditori, ANJE, la quale dopo aver identificato 90 giovani ha organizzato il corso di formazione tecnica di breve durata presso l’Istituto Agrario di Magude, una scuola inserita nel contesto rurale della Provincia di Maputo, dove studenti e studentesse possono mettere in pratica sul campo le tecniche agronomiche e zootecniche apprese.
In questa realtà ANJE ha reso possibile la formazione di 3 mesi per tutti i 90 studenti, seguendoli con costanza sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano. Le tematiche affrontate hanno riguardato in particolare 4 aree di interesse dei giovani: orticultura, produzione avicola, agro-trasformazione e marketing di prodotti agricoli. Per testare le competenze acquisite dagli studenti è stato poi organizzato un mese di tirocinio presso imprese locali, istituzioni o altre associazioni, in modo da far comprendere a tutti i giovani cosa significhi fare un’esperienza nel mondo del lavoro. Competenze tecniche, umane, di comportamento, professionali, sono messe alla prova per capire chi può o vuole continuare nel mondo del lavoro dipendente o chi al contrario vuol mettersi alla prova come imprenditore. Alla fine del tirocinio ciascun partecipante ha presentato un progetto di sviluppo agricolo che verrà finanziato e seguito nei suoi primi passi.
A maggio si sono concluse le lezioni e negli ultimi mesi la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze formate hanno portato a termine il tirocinio formativo seguiti dal personale di progetto e da Anje. In seguito, abbiamo realizzato tre giornate di seminario per valutare i punti forti e i punti deboli che si sono evidenziati in questi mesi. 90 giovani che per la prima volta escono di casa per andare a studiare in una scuola lontana, può sembrare banale, ma in realtà come quelle dove lavoriamo rappresenta una sfida enorme, un investimento da parte delle famiglie e delle comunità di origine dei giovani, i quali, durante quei tre mesi non potranno dare una mano nei campi. Durante i tre giorni di seminari, dal 15 al 17 ottobre, nei tre distretti di Magude, Manhiça e Moamba, i 90 giovani si sono riuniti per parlare, discutere più o meno animatamente, dei tre mesi passati assieme e delle esperienze di tirocinio fatte. Molte le tematiche toccate, da quelle prettamente tecniche fino a quelle più inerenti la vita lontano da casa. Qui ciascuno di loro ha avuto l’opportunità di esporre i propri progetti e i propri sogni. Chi vuole mettere su una produzione di polli da carne da poter poi vendere ai ristoranti del posto, chi vorrebbe iniziare a produrre uova per venderle alle scuole vicine per migliorare la dieta dei più piccoli, chi vorrebbe mettere su una produzione di pomodori, o di cipolle o ancora di fagioli, prodotto tipico della cucina mozambicana. Ma c’è anche chi segue le tradizioni e sogna di mettere su una produzione di quelle che sono le varietà più usate nei piatti di tutti i giorni nelle case dei mozambicani: foglie di patata americana, foglie di zucca, foglie di fagiolo e infine le foglie di manioca, che sono quelle più usate dal nord al sud del Paese e vengono comunemente chiamate matapa. Solo una ragazza ha espresso la volontà di mettere su un piccolo laboratorio di agro-trasformazione che avrà come prodotto principale dolci e salati da vendere poi per le strade come finger food.
Tanti sogni e tanti progetti che il progetto Dal Campo al Mercato si sta impegnando non solo a realizzare, ma a rendere sostenibili per far sì che i giovani di oggi possano diventare gli imprenditori di domani.
Francesco Margara
Capo Progetto e Agronomo