Helpcode Magazine:
la nostra rivista digitale

Progetti, storie, eventi e curiosità dal mondo ora in formato digitale, per ridurre gli invii cartacei e puntare sulla sostenibilità, insieme a voi. Buona lettura!

Foto di Paolo Ghisu

Editoriale


Trasformare il mondo insieme a ragazzi e ragazze.

Viviamo in un’epoca di transizione, in cui il mondo si trova ad affrontare sfide senza precedenti legate all’ambiente, al cambiamento climatico e alle disuguaglianze sociali. In questo contesto emergono voci giovani e intraprendenti, che, guidati dalla passione, dalla consapevolezza e dall’urgenza di agire, si impegnano attivamente in una varietà di ambiti, affrontando i grandi temi del nostro tempo con determinazione e innovazione. 

Uno dei settori in cui i giovani stanno dimostrando un impegno straordinario è quello dell’ambiente e del cambiamento climatico. Grazie al progetto The Water Code, ragazze e ragazzi di dieci regioni italiane sono protagonisti di una serie di attività, dal coding alle hackathon, dai concorsi alle attività outdoor, che puntano alla ricerca di soluzioni concrete al problema della salvaguardia delle risorse idriche. 

Ma i giovani protagonisti del cambiamento non si limitano all’ambiente: si impegnano anche a combattere le disuguaglianze e a promuovere la giustizia sociale. Penso per esempio al progetto YES G1000, che ha portato 10 ragazzi genovesi a Bruxelles, a confrontarsi con altri coetanei provenienti da Bruxelles, Bucarest e Parigi Saint Denis, come leggerete nell’articolo dedicato.  

Proprio per questo è stato importante per noi riconfermarci anche quest’anno come charity partner del GeMUN (Global Engagement Model United Nations), un’esperienza educativa unica, che simula le Nazioni Unite e offre ai giovani l’opportunità di sviluppare competenze di leadership, diplomazia e consapevolezza globale attraverso discussioni su questioni internazionali cruciali. 

Ed è proprio questo che auspico a noi, dello staff Helpcode, e alle persone che ci sostengono e che ci sono vicine: che la determinazione di questi ragazzi, la loro creatività e il loro impegno ci ispirino e ci spingano a trasformare le sfide in opportunità, costruendo un futuro più luminoso per tutti.

Matteo Cavalleroni – Segretario Generale

YES_1

News dai Paesi


Foto di Paolo Ghisu

Cabo Delgado: il reportage dai campi sfollati

l piccolo aereo del World Food Programme che trasporta una quindicina di operatori umanitari sorvola la zona di Afungi, la base operativa della Total a Cabo Delgado, nel nord del Mozambico. Nella regione sono stati scoperti enormi giacimenti di gas che il Paese vorrebbe sfruttare economicamente.

Tuttavia, un’insurrezione scoppiata nel 2017 e andata via via intensificandosi ha portato a un conflitto che ha causato circa 4000 vittime e un milione di sfollati.

Insieme ai giovani


Coinvolgere, Connettere, Dare forza: mille ragazzi hanno detto YES!

Come ha fatto il Progetto I-YES G1000 a riunire 1.000 giovani europei nel più grande edificio Art Déco mai costruito? 

Tutto è cominciato quando 5 partner hanno deciso di creare uno spazio di dialogo tra giovani, implementando numerose attività in quattro paesi: in Francia, in Italia, in Belgio e in Romania.

Mondo SAD


Helpcode in Nepal: trasformare le vite attraverso l’istruzione

Ci sono paesi, come il Nepal, in cui l’istruzione è fondamentale per rompere il ciclo della povertà e garantire un futuro alle generazioni future.

Tuttavia, molte scuole in queste aree hanno risorse limitate e spesso mancano le competenze necessarie per fornire un’educazione di qualità, specialmente nei primi anni di vita dei bambini. È qui che entra in gioco il nostro programma di formazione per insegnanti. 

Parola all’esperto


Paolo Ghisu ci racconta del lavoro di fotografo in contesti di emergenza

Come ti sei avvicinato al mondo delle ONG?

Da piccolo sfogliavo i libri di foto e gli atlanti e guardavo documentari a casa mia e dei miei nonni. Adoravo le immagini e sognavo di mondi lontani. Quando ero al liceo erano i tempi delle proteste di Seattle, del G8. Ero interessato alle questioni globali, capire le cause della disuguaglianza. All’Università ho studiato economia e relazioni internazionali. Finiti gli studi ho iniziato a lavorare nell’ambito della cooperazione internazionale con diverse ONG.

Qual è la difficoltà maggiore quando si lavora in contesti di emergenza o post emergenza come a Cabo Delgado? 

Al di là del rischio sicurezza, a volte mi blocco pensando che quel che faccio sia invasivo. Mi è capitato ad esempio a Mueda, qualche settimana fa, fotografando una bimba di pochi mesi che stava in braccio alla nonna. Mentre scattavo si è girata e ho visto che la bimba era malnutrita. Mi sono bloccato. Mi sono sentito inutile. Ma è stato solo un istante, perché sono consapevole di quanto sia importante documentare queste realtà.  

È nata prima la tua passione per la fotografia o il tuo interesse verso l’ambito della cooperazione?

La fotografia mi ha sempre aiutato ad osservare meglio il mondo, ma era semplicemente un passatempo. Qualche anno fa, mentre vivevo in Mozambico, ho deciso di provare a trasformare questa passione in un lavoro: ho realizzato il mio primo reportage, FULLY BOOKED, che racconta la vita all’interno del Grande Hotel di Beira, uno degli edifici occupati più popolosi al mondo. In poco tempo la fotografia e il video sono diventati un lavoro. 

Qual è secondo te il potere più forte della fotografia? 

Le immagini rendono la realtà tangibile agli occhi di chi la guarda e sono importanti per svelare certi problemi, senza doverli mercificare o banalizzare. Per provare a cambiare ciò che non funziona.
Cerco sempre di scattare con cautela e delicatezza, di leggere e capire le persone. Di passare del tempo con loro, di parlare, di farle sentire a proprio agio. Solo se si crea un rapporto di fiducia posso fotografare e raccontare storie attraverso le immagini.

Le partnership


A fianco di bambini e bambine in Ucraina: Helpcode e Hapag-Lloyd 

Dall’inizio della guerra tutte le strutture governative per l’istruzione e l’intrattenimento dei bambini in Ucraina sono state chiuse.

Hapag-Lloyd ha contribuito a sostenere le attività del Dream Center in Ucraina, con cui collaboriamo. Abbiamo fornito ai bambini l’essenziale: educazione, socializzazione e, soprattutto, abbiamo dato loro la possibilità di un’infanzia normale e felice.

La dimostrazione che le partnership con aziende sono un mix di obiettivi condivisi, partecipazione ed empatia: con Hapag-Lloyd è nata un’immediata relazione basata sulla volontà di essere parte di un cambiamento reale

5 x 1000


Cosa abbiamo fatto lo scorso anno con il 5×1000

Grazie a chi ci ha donato il suo 5X1000, lo scorso anno siamo riusciti ad aiutare tanti bambini e bambine.
Guarda il video e scopri di più su tutte le attività.

Helpcoders


Miriam Mazzoni, Assistente di monitoraggio progetto

Il mio viaggio con Helpcode parte dal lavoro in sede a Genova, per poi approdare a Cabo Delgado, regione a nord del Mozambico per un progetto di protezione delle donne vittime di abusi legati al conflitto. Helpcode svolge qui attività di risposta all’ emergenza umanitaria e di prevenzione alla violenza.

Cabo Delgado, è una regione complessa, zona di confine tra Mozambico e Tanzania, lontanissima dalla capitale e terra dilaniata da un conflitto scoppiato nel 2017. Come tutti i conflitti le radici sono intricate e sotterranee.

In Ucraina


Si possono aiutare bambini e ragazzi che da quattro anni non frequentano la scuola?

Prima a causa del Covid e poi per colpa di una guerra senza senso, sono moltissimi i minori che non hanno più accesso all’istruzione in Ucraina.

Helpcode sta avviando in Ucraina due progetti, insieme a un partner italiano (FADV) e a sei organizzazioni locali in altrettante regioni del Paese. I nostri super-colleghi Sonila Ymeraj e Andrea Castiglioni si sono trasferiti a Kyiv e stanno per avviare sei Poli Territoriali Multiservizio, dove i ragazzi potranno recuperare il tempo perduto ritrovando il piacere della relazione fra coetanei.

Perché andare a scuola vuol dire anche imparare a stare insieme

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