Progetti, storie, eventi e curiosità dal mondo ora in formato digitale, per ridurre gli invii cartacei e puntare sulla sostenibilità, insieme a voi.
Buona lettura!
Insieme, perché il futuro sia di tutti.
Sono tante le sfide che negli ultimi mesi abbiamo dovuto affrontare insieme alle persone di Helpcode.
Le emergenze continuano ad essere vive in alcuni dei Paesi dove operiamo: pensiamo all’Ucraina e allo Yemen, dove conflitti che non sono più al centro dell’attenzione mediatica, continuano a produrre sfollamenti e rendono necessari interventi materiali e psicosociali.
Nei Paesi in cui da anni lavoriamo al fianco di istituzioni e comunità con il nostro programma di sostegno a distanza, la conoscenza del territorio e delle dinamiche locali ci ha permesso di allargare la nostra azione, intercettando quei fondi di grandi donatori che ci servono per rispondere a bisogni più ampi, che riguardano le comunità nelle quali i bambini sono inseriti.
Nelle zone dove operiamo, inoltre, ci troviamo sempre più spesso di fronte agli effetti del cambiamento climatico: questo non solo indirizza ogni nostra attività e azione quotidiana perché abbia un impatto ambientale e sociale positivo, ma si manifesta anche nella ricerca e sviluppo di programmi specifici.
Continuiamo a tessere un importante lavoro di relazione con tutti i nostri stakeholder: accreditarci con gli interlocutori istituzionali, consolidare la nostra reputazione con i media, coprogettare con i partner e, soprattutto, ascoltare i bisogni delle comunità beneficiarie, sono alla base delle scelte che facciamo.
Tutto senza mai dimenticare l’insostituibile contributo che arriva da voi, i nostri donatori: quelli fedeli, che da anni continuano a seguirci con passione, e quelli appena arrivati, che ci hanno conosciuto e hanno deciso di sostenerci, dandoci fiducia e permettendoci così di continuare a lavorare per un domani con più possibilità per tutti.
Grazie!
Matteo Cavalleroni – Segretario Generale
Per affrontare i bisogni psicosociali dei bambini sfollati a causa del conflitto, Helpcode in Yemen ha realizzato un importante progetto finanziato dalla Fondazione UEFA di educazione attraverso lo sport, con l’obiettivo di facilitare la loro integrazione, dentro e fuori dalle scuole, nel Governatorato di Lahj.
Helpcode, in partenariato con l’Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e in collaborazione con il
Grupo de Mulheres de Partilha de Ideias de Sofala (GMPIS), realizza un progetto volto a promuovere l’empowerment economico e sociale delle donne che vivono nei campi per sfollati nel distretto di Mueda e delle donne rientrate
nelle loro comunità di origine nel distretto di Palma.
Facciamo due chiacchiere con Suor Natalina da più di 50 anni
in Repubblica Democratica del Congo, al fianco dei più
vulnerabili. L’occasione per farci raccontare l’attività del foyer
Ek’abana, la casa delle bambine in swahili, che con Helpcode
portiamo avanti dal 2016.
Prendere in carico un porcellino d’india o una gallina è un buon modo per educare i bambini più grandi alla responsabilità, ma anche per dare un piccolo sostegno economico che possa permettere loro di aiutare la famiglia nell’affrontare le spese della scuola secondaria. Abbiamo parlato con Birindwa Burume Albert, il veterinario che coordina il progetto. Ecco le sue risposte:
Quali sono le prime informazioni che i bambini
ricevono sulle galline?
Dopo aver chiamato i bambini a far parte dell’Associazione dei piccoli allevatori di Ek’abana (ApEK), spieghiamo loro tutte le basi su come tenerle, sulle malattie più comuni che le possono
colpire e come prevenirle e curarle, su come si riproducono.
Come seguite poi i bambini in tutte le fasi
dell’accudimento?
Una volta al mese organizziamo una riunione in cui ogni bambino ci aggiorna su come stanno andando le cose. Ognuno di loro ha un diario su cui annota quotidianamente evoluzioni e imprevisti. Tra i piccoli allevatori viene nominato un responsabile per quartiere che monitora gli animali della propria
area e, se necessario, ci informa in modo da poter intervenire.
In che fase della vita della gallina, questa viene
assegnata ad un bambino o bambina?
Affidiamo gli animali ai bambini quando sono pronti a deporre le uova, cioè dai 6 ai 7 mesi di vita. Questo perché a quel punto la gallina ha già raggiunto la maturità riproduttiva.
Quanto a lungo ciascun bambino tiene con sé
la sua gallina?
La gallina deve essere restituita dopo 6 mesi, quando avrà già prodotto una o due volte i pulcini, che rimangono poi alla famiglia. In questo lasso di tempo, dal ricavato di questa attività, bambine e bambini hanno tratto dei proventi che possono aiutare le famiglie nel far proseguire i loro studi.
“Tutto è cominciato dall’orientamento del servizio civile. Mi ha colpita l’accoglienza ricevuta in Helpcode e la visione dei colleghi: ci si può impegnare, ciascuno coi propri mezzi, per fare tanto per chi ne ha bisogno. È stato molto incoraggiante per me iniziare in un clima del genere e mi reputo fortunata a poter arricchire il mio percorso formativo con un’esperienza di questo tipo: studio design e sto lavorando attualmente con il team di comunicazione per cui mi occupo di diverse attività, tutte molto motivanti proprio perché sento di contribuire ad una causa più grande, in cui credo molto. Mi piace lavorare nell’openspace e prendere dei pezzettini di esperienza da ciascuno dei miei colleghi: mi sta facendo crescere e aprire gli occhi su tante realtà.”
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